(Ansonica 2019)
Quartetto di musicisti provenienti dalla Juilliard e dalla Harvard Schhol of Music, l’Hevreh Ensemble si misura qui con le composizioni di uno dei suoi membri, Jeff Adler. Il clarinetto basso di Adler mena le danze nelle dieci bellissime tracce da lui firmate, guidando i suoi sodali e amici – J. Dansker all’oboe, L. Friedman al clarinetto, e A. Morrison al pianoforte e alle tastiere, senza dimenticare che gli stessi, Adler compreso, si cimentano anche con il flauto dei nativi americani – lungo sentieri di cristallina nitidezza formale ma, insieme, di notevole immediatezza comunicativa. Ciò è dovuto al fatto che Adler si muove perfettamente tra i mondi della scrittura contemporanea, del jazz e della world music; la freschezza delle invenzioni melodiche (talvolta davvero accattivanti), il dinamismo e la mobilità ritmica, la ricchezza di combinazioni timbriche – accentuata dalla partecipazione del quartetto d’archi Ethel, nonché dalle incursioni di percussioni, tabla e contrabbasso – non sono lasciate, per così dire, a se stesse, ma sono sviluppate all’interno di trame che includono talvolta contrasti e dissonanze. Senza che ciò comprometta, tuttavia, il senso di gioia, di partecipazione e condivisione che promana da ogni singolo passaggio, come pure dalla grande musicalità e senso dell’interplay di cui gli interpreti danno prova.
Voto: 8
Filippo Focosi