(Goodfellas 2019)
Finalmente vengono ristampate queste due perle del rock italiano degli anni ’90. Tuttavia, questi due dischi sono rimasti indelebili nella memoria di tutti gli appassionati del rock italiano underground, per cui la loro importanza è tuttora vivida.
I primi due dischi del combo hip hop romano, usciti rispettivamente nel 1992 e 1996, se per alcuni brani risultano fisiologicamente datati, per altri, al contrario suonano maledettamente e fortunatamente attuali. Attuali vuoi perché “Terra di nessuno” è stato il primo disco hip hop in italiano, vuoi perché si tratta di due dischi crossover (hip hop, postcore, post rock, punk-harcore), genere che in quegli anni impazzava e che ha sdoganato il miscelarsi di tanti generi, fino a prima ritenuti incompatibili, vuoi perché le immarcescibili liriche di Militant A, poeta di strada, descrivevano situazioni e dinamiche metropolitane che sono cambiate in minima parte.
In entrambi i dischi, oltre a diversi rapper (Lou X, Sioux, Cheecky P e Testimone Oculare) ha suonato la band postcore/post rock Brutopop, il cui sound in più occasioni si fondeva con quello delle basi elettroniche.
Se in “Terra di nessuno” il combo mostrava un sound più aperto e rivolto all’esterno, nel secondo disco, prodotto da Don Zientera (Fugazi, Minor Threat) le sonorità sono molto più compresse e le basi elettroniche sono molto più in sordina, con le chitarre dei Brutopop che sostengono i testi, che descrivono una rabbia che stenta ad esprimersi, data l’insopportabile puzza fascistoide che si respirava (e si respira) in troppe zone di Roma, ascoltare per credere l’immensa Fascisti in doppiopetto.
Se in “Terra di nessuno”, tra i brani più indelebili ricordiamo la dichiarazione d’intenti Assalto frontale e l’angoscia metropolitana espressa nella title-track, oltre che Baghdad 1.9.9.1, contro la guerra globale, nel secondo disco tra le tante (tutte) bellissime, citiamo il postcore compresso di Dispersi nel caos, la rabbia di HC, le accelerazioni di Sud e la stessa title-track, che non smette di uscire dalla mia testa.
Già scusate la scarsa oggettività, ma sono particolarmente legato a questi due dischi e in particolare a “Conflitto”, che è uno dei rari dischi, che ho ascoltato in oltre 35 anni di passione per il rock, in cui non ho mai trovato un passo falso e dove la band non ha sbagliato un testo, una frase, un’intonazione, un arrangiamento, una ritmica, insomma tutto suona perfetto. Ebbene si, è uno dei dischi della mia vita!
Assalti Frontali ‘Conflitto’ link recensione
Voto: 8
Vittorio Lannutti