(Wallace Records 2019)
Vent’anni fa la pubblicazione di “Tracce” sanciva la deflagrazione della granata Wallace Records nelle trincee più malevole e perigliose della musica italiana maggiormente creativa e bellicosa: oggi Mirko Spino festeggia queste due decadi di promozione del “rumore rock” dello Stivale (da lui son passati sbarbati, solo per scriverne alcuni, One Dimensional Man, A Short Apnea, Six Minute War Madness, o sono stati rilanciati grandi sommersi del settore come Tasaday) con una nuova compilazione di undici artisti/brani, da intendersi come celebrazione del passato e ipotesi di lavoro per il futuro.
“TracceXX” inizia con il marchio di fabbrica di casa Wallace, ovvero il martello pneumatico Helmet/Unsane dei mai troppo celebrati marchigiani Gerda (con la isterica, frenetica, urlata Vita moderna); prosegue con il raffinato e umbratile suono degli Anatrofobia (il segreto più luminoso del “post jazz rock” non solo italiano: Garden Song). Già questo “uno – due” è una goduria; ma si prosegue bene con la logorrea “noise” dei Makhno (Smart Cities) e il “neapolitan funk” posticcio dei £tons (Sientame mò).
Il nucleo connettivo dei partecipanti segue comunque e gioiosamente la “tradizione noise”, declinata in maniera più o meno ludica (The Rambo con Mustafuck, Meteor con BUZZØØKO, The Shipwreck Bag Show con Vent’anni e non sai ancora nulla, Uomoman con A.S.S.H.O.LE.C.U.N.T); si discostano un poco i Quasiviri con la transammatica A Warmer Place e i Masche col “giazz” libero di Kublai Khan. Superbo il finale con il Jah Wobble motorik Thesis degli Hysm_Duo).
Lunga vita alla Wallace!
Voto: 8
Marco Fiori