(Autoproduzione 2019)
Sestetto torinese di osservanza folk moderna ‒ prove ne sono i toni e la strumentazione usate dal cantante Ivan Lionetti, dal chitarrista e corista Andrea Del Col, dal banjoista, tastierista e corista Guido Greco, dal batterista Alessandro Negri, dal bassista Gianluca Gallucci, dal violinista e violista Alberto Occelli ‒ i The Spell of Ducks sono, lungo tutti i sei brani di questo EP “Soup”, proprio come l’ascoltatore se li aspetta: enfatici e (molto) moderatamente “debosciati”, avvinazzati moderati e che non disturbano nessuno (So High), accorati James Blunt che vorrebbero essere però Damien Rice (The Hunter), bravi padri di famiglia sabaudi in fondo (Dear Leo).
Neanche e mai malvagi, a dire la verità (Silent Mind, senz’altro più Rice che Blunt); la registrazione in presa diretta (a parte gli archi) aiuta, ma l’insieme risulta un poco calligrafico.
Voto: 6
Marco Fiori
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