Simone Piva e i Viola Velluto ‘Fabbriche polvere e un campanile nel mezzo’


(TOKS Records/Music Force/Egea Music 2019)

Dopo una Intro morriconian-leoniana, “ Fabbriche polvere e un campanile nel mezzo” di Simone Piva e i Viola Velluto si attesta su una medietà sperimentata tra la via Emilia allargata e il West (anche se il progetto è friulano; statunitensi soprattutto le chitarre varie degli ospiti Tony Longheli e Michele Pirona), oscillando dal Max Pezzali polveroso e spaghettone (La battaglia infuria, appunto Sergio Leone) al Ligabue mariachi e in salute creativa (Da dove vengo, Cani sciolti).
È una musica vecchia e accorata (fin commovente: Imprevisti) quella che propongono l’autore, cantante e chitarrista Piva e i suoi sodali violacei ‒ il trombettista Federico Mansutti, il contrabbassista Luca Zuliani, il percussionista Alan Liberale, il tastierista Francesco Imbriaco ‒ con onestà e fede, c’è da dire (Questa estate).
Nonostante tutto, decenti.

Voto: 6

Marco Fiori

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