(Opa Loka Records 2019)
Due lunghe composizioni ovattate, lisergiche e minimali, quelle che costituiscono l’atto secondo del progetto Monsta, dell’israeliano bassista e produttore Boaz Bentur.
Materia in lenta evoluzione, sottilmente risuonante di un’eco primitivo/brutista (l’urto industrial che ridona voce all’organico), tra nebbie di tremolante distorsione minimalista su cui galleggiar in raccoglimento energetico e sospensioni plananti di neo krauta serenità.
Senza mai perder la bussola, fluire.
Voto: 7
Marco Carcasi