(New Heavy Sounds 2019)
Con questo quarto disco, in dieci anni, si può proprio dire che i londinesi Cold in Berlin abbiano raggiunto la maturità.
Alfieri del doom, con molti spunti sabbathiani e guidati dalla carismatica voce Maya i quattro ci regalano nove brani intrisi tanto di doom, quanto di post-metal e con spunti del new wave più marziale, ascoltare per credere Avalanche, particolarmente scandita e tesa.
Tuttavia, il primato della tensione ce l’ha l’iniziale The power, che li avvicina ai Neurosis, come anche Dark days per i risvolti epici e progress affascinanti, perché, paradossalmente non definiscono i confini del brano. Momenti epici vengono raggiunti maggiormente da Sacred ground, ammantato da una tensione fortemente religiosa, e da Temples, brano particolarmente denso, pieno e tirato.
Un nuovo ed affascinante modo di contaminare il metal e di indagare i possibili sviluppi futuri.
Voto: 8
Vittorio Lannutti