Submeet ‘Terminal’


(Lady Sometimes 2020)

I Submeet sono un trio mantovano, che con questo lavoro fa il suo esordio sulla lunga distanza, dopo aver pubblicato un ep nel 2017. Tuttavia, in questi due anni e mezzo di acqua sotto i ponti ne è passata. Il sound di questo trio, infatti, si è trasformato, a parere di chi scrive in meglio, perché se quando i nostri sono partiti si esprimevano con lo shoegaze, con “Terminal” c’è stata un’importante svolta in direzione del post-punk/noise. Ispirati dal rumore che costantemente caratterizza le nostre vite, in particolare da quello presente negli aeroporti, da qui il titolo, i Submeet hanno affinato un sound che è in linea con al recente ondata di post-punk proveniente da oltremanica.
Per intenderci con “Terminal” si vivono le stesse emozioni che suscitano i dischi di Girl Band, Idles e compagnia cantante, ma non solo, perché un brano come Nimby racchiude una sovrapposizione tra noise e post-punk, talmente fuso da evocare tanto i primi Wire, quanto alcunei assalti industrial dei Nine Inch Nails. Questa sovrapposizione è ancora più accentuata in Makkahtronic, dove sono più evidenti i passaggi di generi e i cambi di registro stilistico. Spesso il trio utilizza pattern musicali propri del post-punk classico, dunque anche una ritmica particolarmente martellante, sia nell’ipnotica e allo stesso tempo serrata RA815 REV. 0, sia nella più psicotica BGY, dove le ottime chitarre noise dopo alcune svisate tornano all’’ovile’ del noise.
Un ottimo esordio, che fa ben sperare nella diffusione del revival del post punk anche in Italia.

Voto: 8

Vittorio Lannutti

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