(Improvvisatore involontario 2019)
‘Emily Dickinsongs’ è un disco recente del chitarrista Daniele Cervigni, frutto di un’operazione concettualmente molto originale che consiste nell’incontro fra alcune poesie di Emily Dickinson e alcune composizioni musicali dello stesso Cervigni. Pubblicato dall’etichetta Improvvisatore Involontario, ‘Emily Dickinsongs’ consiste di un viaggio in musica e parole che si articola in nove tappe, cioè in nove brani sicuramente pregevoli sia dal punto di vista strettamente compositivo, sia dal punto di vista esecutivo grazie all’ottimo ‘interplay’ fra Cervigni (chitarra) e gli altri membri della formazione a cui è per l’appunto affidata l’esecuzione dei nove brani: Anna Laura Alvear Calderon (voce), Emanuele Evangelista (pianoforte), Lorenzo Scipioni (contrabbasso) e Pasquale ‘Pako’ Montuori (batteria). I versi della poetessa americana – bene amalgamati alla musica di Cervigni che, mantenendo un costante riferimento e un saldo ancoraggio al linguaggio del jazz, non disdegna di concedersi anche qualche incursione in sonorità confinanti con il pop – fungono da filo conduttore per questa operazione che, come si diceva, risulta concettualmente molto originale e musicalmente intrigante. Certo, tenuto conto dell’originalità dell’idea di partenza, delle evoluzioni spesso ardite e sperimentali che hanno caratterizzato il jazz negli ultimi decenni, e degli stimoli pressoché infiniti che può offrire un’interazione poesia/musica di questo tipo, si può rilevare criticamente che dal punto di vista strettamente musicale Cervigni e i suoi compagni in questo viaggio musicale forse avrebbero potuto osare un po’ di più, nel senso che, in teoria, la fragilità e al contempo la potenza di un’opera poetica come quella di Emily Dickinson avrebbero potuto abbinarsi bene anche a un’operazione musicale dai tratti più ‘sperimentali’, volendo servirci qui di questo termine per riferirci in generale a qualcosa di musicalmente più azzardato e trasgressivo e, viceversa, meno standardizzato e talvolta tendente a una facile ascoltabilità. Tuttavia, si tratta di un rilievo critico tutto sommato minore, che non inficia cioè la qualità complessiva dell’operazione di Cervigni la quale merita senz’altro attenzione, rispetto e ascolto concentrato.
Voto: 7
Stefano Marino
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