(Discus Music 2020)
‘Les Oiseaux de Matisse’, album del 2019, mi aveva convinto moltissimo. Qui la band è quasi la stessa. Oltre ai due leader Ron Caines (sassofoni e composizioni) e Martin Archer (clarinetto basso, organo, elettronica, sezione di corni) il settetto è completato da Laura Cole al piano, Gus Garside al contrabbasso, Johnny Hunter alla batteria, Anton Hunter (unica novità rispetto all’album precedente) alla chitarra ed elettronica, Hervé Perez all’elettronica e agli effetti. La musica è un’incursione di sonorità jazz in soundscapes atmosferici, concreti., materici Un’immersione nell’ambient con venature psichedeliche sin dalla lunga traccia d’apertura Rothko Veil / Drem Feathers. La musica resta però, in tutto il disco, tranne in pochi episodi (il mantra di 1934 e 1934 Reprise) qualcosa di incompiuto, di semplicemente incoativo. Anche quando l’improvvisazione dà l’impressione di poter avviare interazioni feconde (Marcel, Harmonix), sembra sempre introdurre qualcosa che poi non accadrà. Insomma, l’album questa volta non decolla: nonostante i suoni ricercati, tipicamente à la Archer, il marchio stilistico è forse un po’ troppo affettato e al disco manca la verve capace, in altre occasioni, di rendere quei suoni davvero graffianti.
Voto: 5
Alessandro Bertinetto