Christine Ott ‘Chimères (pour ondes Martenot)’

(Nahal Recordings 2020)

Attraverso il mitico strumento Ondes Martenot la compositrice Christine Ott costruisce un mondo sonoro che si esplora passo passo o meglio brano brano. Dall’iniziale Comma “ambient in divenire” che fornisce le coordinate di ascolto dell’opera si entra nella progressione di Darkstar un crescendo fluido che presagisce a scenari inquietanti e mai pacificati; Todeslied piacevole ed inquietante al tempo stesso coacervo sonico di feedback, Ondes Martenot, Interferenze audio, crescendo caotico noise , Mariposas giocoso movimento che risolleva in parte il morale dell’ascoltatore e lo trasporta verso Sirius, impegnativo viaggio cinematico verso lidi sconosciuti. Un attimo per riprendere il fiato e via verso Pulsar, frammentata combinazione di beat e distorsioni che ci avvicinano a Eclipse, brano che richiama ambienti spazzati da forti venti sonici con un finale battito elettronico. E poi la calma questa volta dopo la tempesta, Burning, brano che idealmente chiude il cerchio con l’elettronica che svela lunghi momenti estatici intervallati da rapidi battiti, che gradualmente si spengono e si riducono… Un ottimo esempio di attualizzazione dell’Ondes Martenot, Messiaen secondo me approverebbe.

Voto: 8

Marco Paolucci

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