(Drone Records 2020)
Dal 2005, la serie “Substantia Innominata” della Drone, scandaglia il concetto dell’ignoto.
Il non conosciuto, l’inesplicabile, il non identificabile, fuori e dentro di noi, l’oscurità.
Renderla forma acustico/visiva, questa la sfida nella quale si son impegnati decine di sperimentatori. A Cris Deison oggi, il formular nuova ipotesi, che se la smazza tra fied recordings di cristallina bellezza descrittiva, arte dronante, soffi e rimbombi.
Tre composizioni che sfioran terra e materia (in principio), si raggrumano in astrali cupezze (lo scorrimento) per poi planar in lidi parzialmente più accoglienti (la chiusura).
Non si finisce con le carni sbrindellate, come da prassi per l’artista friulano, ben oltre il persuasivo.
Voto: 8
Marco Carcasi