(Naxos 2020)
Nella galleria delle icone della cultura americana celebrate in musica dal compositore Michael Daugherty (nato nel 1954) non poteva mancare la figura di Woody Guthrie (1912-1967), cantautore, scrittore e attivista politico statunitense, il cui repertorio ha influenzato figure come Bob Dylan, Joan Baez e Bruce Springsteen (solo per citarne alcune). Anziché fare riferimento diretto all’opera di Guthrie, Daugherty si lascia ispirare dal suo pensiero, dal suo stile (di artista, ma anche di vita), e dalle istanze sociali e politiche portate avanti con dedizione dal grande songwriter, per costruire una sorta di moderno musical ricco di songs in cui alcune passioni musicali comuni ai due autori – blues, folk, jazz – sono rielaborate nello stile tipico di Daugherty, magistralmente in bilico tra i mondi del popular e del classico contemporaneo, capace di coniugare immediatezza melodica e una verve ritmica trascinante con un linguaggio armonico ricco e flessibile, una solida architettura formale, e una grande fantasia nelle combinazioni timbriche. Particolarmente avvincenti i brani dove duettano le bellissime e versatili voci di John Daugherty (baritono) e Anika Socolofsky (soprano): penso ad esempio a Perpetual Motion Man, esuberante celebrazione dello spirito avventuriero di Guthrie, l’irriverente e sincopatissima Forbidden Fruit, e la romantica Dont’ Sing Me a Love Song, in cui Daugherty, che ha scritto anche la maggior parte dei testi di queste canzoni, interpreta lo stato d’animo di una delle donne che lo hanno amato, ma che hanno dovuto arrendersi all’animo da inguaribile vagabondo del grande Woody. Per l’occasione, Daugherty ha ripreso a collaborare con i fantastici musicisti dei Dogs of Desire (violino, clarinetto, tromba, trombone, fagotto, contrabbasso e percussioni) guidati da David Alan Miller: il risultato è ancora una volta strepitoso, e lo stesso Michael Daugherty fornisce il suo contributo anche nella parte di esecutore, esibendosi all’armonica a bocca e duettando con il contrabbasso in uno degli intermezzi strumentali che intervallano le canzoni di This Land Sings.
Voto: 7,5
Filippo Focosi