(Aerophonic 2018)
Il sassofonista di Chicago Dave Rempis si unisce al violoncellista Tomeka Reid e al bassista Joshua Abrams per questa collaborazione per l’etichetta da lui fondata. Musica da camera improvvisata, in cui i tre protagonisti intessono dialoghi ricchi di interplay, senza calpestarsi i piedi e lasciando ai solisti i giusti spazi. Ciò che conta è soprattutto l’ensemble, sebbene i singoli si facciano notare, eccome. Esemplare in tal senso è la lunga Morphallaxis, nella cui prima parte il limpido sax alto di Rempis (il cui suono deve molto ai sassofonisti della West Coast) si libra elegante sulle trame ben disegnate del violoncello, mentre il basso offre un solido sostegno ritmico. Poi il gioco diventa più complesso, l’intreccio più stretto e dinamico. In generale, tutte le tracce riescono a mescolare generi diversi (dal folk al free jazz, alla free impro, con sprazzi di intenzioni rock), in brani ricchi di espressività e carichi di decisioni non scontate: senz’altro eccellenti combinazioni di improvvisazione e composizione (o, almeno, premeditazione). Come in Wattle and Daub, in cui è da segnalare un ammaliante breve assolo del violoncello nella parte finale, che ben si amalgama con il tappeto sonoro generale, molto d’atmosfera. Come d’atmosfera è Sigu Toio, cui fa seguito il molto più ritmato e nervoso Chorissa (la cui parte centrale ci riporta però a sonorità più dimesse e forse più sinistre, sino al frenetico finale). Nel complesso si tratta di un altro ottimo lavoro di uno dei più interessanti musicisti del momento, un lavoro che, alla fine, esibisce la sua natura di musica dal vivo.
Voto: 9
Alessandro Bertinetto