(Discus 2018)
Il sassofonista Ron Caines, protagonista del rock-jazz progressivo e della psychedelia britannica anni ’70, e Martin Archer (sassofoni, clarinetto, elettronica) guidano un settetto di grande valore: con Laura Cole al piano, Gus Garside al contrabbasso, Johnny Hunter alla batteria, Graham Clark al violino e alla chitarra elettrica, e Hervé Perez, responsabile anche del live sound processing, allo shakuhachi (un flauto giapponese). Le composizioni sono dei due leaders (a parte Various & Diverse, un brano cofirmato nel 1983 da Caines e Keith Tippet).
Haptic Space #1 apre l’album con un duetto riflessivo di piano e sassofono (quello di Caines). A seguire il contrabbasso dà il ritmo a Labyrinth, prima che due composizioni di Archer (Les Oiseaux de Matisse e Nymphzurück) ci riportino al sound del British progressive anni ’70. Triangulation e The News From Nowhere/Mazeep percorrono invece, in modi diversi, le strade dell’improvvisazione e del suono atmosferico. Completano il lavoro due brani di Caines: Heavy Loaded Trane, in cui il richiamo all’ultimo Coltrane è evidente non solo nel titolo (anche qui Laura Cole mostra di cogliere perfettamente il mood di Caines) e Haptic Space #2, che chiude il disco così com’era cominciato.
Assoli convincenti, gran senso del fare musica insieme, amore per la sorpresa e insieme rispetto creativo delle tradizioni. Un ottimo CD di un’ottima band.
Voto: 9
Alessandro Bertinetto