(Amirani Records 2018)
Che l’improvvisazione made in Italy sia in ottima salute e non soltanto un lontano ricordo dei tempi di Nuova Consonanza era noto. Il trio di Gianni Mimmo (sax soprano), Silvia Corda (piano) e Adriano Orrù (contrabbasso) ce lo dimostra ancora una volta in modo convincente, mettendo in primo piano l’idea – suggerita dal titolo e dalle note di copertina – che l’improvvisazione richieda una chiaroveggenza, un’immaginazione capace di far emergere strutture artisticamente sensate laddove non ci sono. L’invenzione musicale è dunque la protagonista dell’album, anche nel senso della capacità dei musicisti di usare gli strumenti in modi inconsueti, ricavando suoni inediti e timbri inattesi, e ciò contribuisce alla costruzione del sound dell’album, un sound acustico intenso e limpido. Per esempio in alcune occasioni il sax suona qui come un flauto, ed è un effetto molto valido; così come particolarmente efficaci sono gli armonici del contrabbasso. Non sono tanto le singole tracce (sei) a risaltare in qualche modo, ma la continuità fluida dell’album nel suo insieme: predominano i suoni proposti da sax e contrabbasso, mentre il piano di Silvia Corda intesse i raccordi e i disaccordi tra gli spazi del suono, sebbene non manchino momenti in cui si prende la sua meritata scena: per es. all’inizio di Implications, uno dei due brani più lunghi (l’altro è Sideways Glances) che condensa in sé i tratti più significativi di questa proposta artistica: fantasia e solidità solistica, intenso e chiaro interplay, alternanza di astrattismo e groove (con momenti di puro swing). Godetevi l’ascolto.
Voto: 10
Alessandro Bertinetto