(Moonlee Records 2018)
I Borghesia tornano a cantare in slavo, questa volta per omaggiare il poeta modernista Srečko Kosovel, morto prematuramente a soli 22 anni nel 1926, molto apprezzato al di là dell’Adriatico. I testi quindi sono profondamente ispirati a testi che hanno un retrogusto contemporaneo, in quanto trattano di temi anomici, che ruotano attorno alla crisi dell’uomo moderno.
Musicalmente il disco, per ammissione stessa della band, ruota attorno alle sonorità della colonna sonora di “Blade runner”, a quelle del ‘Duca Bianco’ più disperato ed eroinomane, vale a dire quello del periodo berlinese, e all’industrial dei Nine Inch Nails.
Tanti poi sono i brani strutturati su un electro-dance propriamente slava, ascoltare per credere i>Ljubijana spi, Moj cmi tintnik e Destrukcjie. Si accenna al drum’n’bass nel soul tirato di Na piramidi e con Jaz protestiram l’electro-industrial raggiunge l’apoteosi.
Nel complesso un ottimo lavoro, molto interessante e intrigante.
Voto: 7
Vittorio Lannutti