(Dur et doux/L’Autre 2018)
Dopo aver trascorso un po’ di tempo con quella banda di mattacchioni dei PinioL, i Ni sono tornati a pubblicare un nuovo disco.
Come è nel loro spirito, i francesi dipanano il lavoro lungo le direttive di un crossover i cui ingredienti principali sono progressive, funk-metal e post punk. Il sound è sempre molto intenso e nulla viene lasciato al caso.
I brani sono tutti ben strutturati e architettati, anche le svisate o le parti ‘apparentemente’ improvvisate sono frutto di un gran lavoro di elaborazione e di confronto all’interno del gruppo. In più occasioni vi sono cambi di registro stilistico e si evocano le sonorità indie nate negli anni ’90, per cui Alektorophobie è un post-metal-math dalla chiara impronta zappiana. Restando in quest’area Latophobie è talmente tirata, circolare e martellante da far venire in mente dei Primus persi nel prog. Con Héliophobie il gruppo raggiunge l’intrigante obiettivo di fondere in maniera molto tesa un post punk particolarmente epico, mentre Catalegophobie è un saltellante ed ironico jazz-rock che vira verso il metal.
Un lavoro ben sospeso tra intensità, epicità ed ironia.
Voto: 8
Vittorio Lannutti