(Dur et Doux/L’Autre Distribution 2019)
“Sus” è il quarto albumd dei PoiL, band che si esprime con l’occitano, in particolare si ispira alel poesie di Max Rouquette e di Theodore Aubanel.
Il gruppo si esprime con uno speed-prog denso di molte sfaccettature, indicative del suo profondo ecelttismo e delle ottime capacità compositive.
Il disco si apre con i quasi dodici minuti della più che variegata Sus la peira, nella quale convivono e si scontrano freejazz, noise e funky zappiano. Il freejazz è un elemento fondamentale in questo lavoro, che spinge anche l’esplosiva Luses fadas, che deraglia anche verso il math.
Se Greù Martire è tutta spezzettata nei suoi fraseggi jazzati, la conclusiva Chin fòu si dilunga in oltre quattordici minuti in un crogiuolo di sonorità che racchiude funky, folk, prog in un rocambolesco movimento di cambi di registro stilistico.
Un lavoro intrigante, che va ascoltato con molta attenzione.
Voto: 7
Vittorio Lannutti