(Indipendent 2021)
Il desert blues da almeno quindici anni ha conquistato il cuore di tanti appassionati di rock, di blues e di chi ha la passione per etnomusicologia. Grazie a gruppi quali Tinariwen e Tamikrest, ma ancora prima al padre di questo genere, vale a dire Ali Farka Touré, il sound che proviene dal sud-ovest del Sahara si è diffuso ampiamante nel nord del mondo.
I Dag Tenere (“I figli del deserto”) sono l’ultimo, in ordine di tempo, di questi gruppi, ma ha la particolarità di essere, a differenza degli altri, mutinazionale, in quanto i suoi membri provengono da Niger, Mali e Burkina Faso.
In questo avvincente EP, il sestetto mescola rock, blues con le chitarre Tuareg per produrre una melodia ritmica che ci fa sognare una vita pacifica nel cuore del deserto.
L’iniziale Derhanin ha la ritmica africana, ma la chitarra elettrica lancia staffilate rock-blues da brividi. L’elemento rock, inteso come ritnica veloce caratterizza anche Tihoussay Tenere, tra cori, assoli e percussioni. Anche in Tabsit c’è l’alternanza tra voci femminili e maschili in un brano che evoca le cantilene folk del deserto.
Se Koud Edhaz Emin è intrisa di blues maliano, Anna è una ballata e la title-track ha rimandi tribali e folk.
Un Ep che coinvolge e che fa sperare in altri lavori di altrettanto valore e bellezza.
Voto: 8,5