Ho conosciuto il nome Usmaradio seguendo gli aggiornamenti della ricerca portata avanti dalla studiosa e musicista Johann Merrich. Quando l’ho intervistata qui, una domanda ha riguardato infatti il centro Usmaradio, e da quel momento ho ritenuto necessario approfondire ulteriormente la conoscenza di questo Centro di ricerca per la Radiofonia. Come al solito mi sono attivato e ho scambiato le mie consuete quattro chiacchiere digitali con il fondatore Roberto Paci Dalò, che si è mostrato disponibile a raccontare come è nata e che cosa fa nello specifico Usmaradio. A voi la lettura:
Come nasce il progetto Usmaradio?
Usmaradio nasce nel 2017 da una proposta di Corrado Petrocelli, rettore dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Fondata e diretta da Roberto Paci Dalò e guidata insieme ad Alessandro Renzi con la partecipazione di studenti e docenti. Sulla base di un lavoro all’interno della radiofonia nato alla fine degli anni Ottanta a Vienna, Usmaradio fin dalla sua nascita ha fatto tesoro si questa storia e dell’ampia rete di collaborazioni da vari luoghi nel mondo. (foto RobertoPaciDalo@ArchiveGiardiniPensili)
Dove si trova?
Gli studi si trovano in cima al monte di San Marino all’interno dell’Antico Monastero Santa Chiara (1608) che attualmente ospita i corsi di Design di Unirsm. A questi spazi si affianca lo studio di Giardini Pensili sulle colline di Rimini e host che lavorano con micro studi radiofonici ospitati da smartphone e tablet dislocati in giro per il mondo.
Perché un centro dedicato alla ricerca radiofonica?
La radio, differentemente dalla televisione che è un elettrodomestico al pari di lavatrici e lavastoviglie, è un medium e una tecnologia. Il nostro presente è completamente radiofonico come anche le connessioni dei dispositivi che usiamo nel quotidiano. Non esistevano fino ad ora Centri di ricerca universitari interamente dedicati alla radiofonia ed è per questo che il progetto è de facto pionieristico. Ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo.
Come funziona il centro? Quali attività vi vengono svolte?
Il Centro è uno dei nodi di un sistema tripartito che abbiamo sviluppato in questi anni. Abbiamo qundi l’Emittente (produzione), la Scuola di Radiofonia (didattica) e il Centro di ricerca per la radiofonia CRIR (ricerca). Le attività sono strettamente intrecciate in modo tale da creare approfondimenti reciproci tra i vari settori. La programmazione della radio presenta un palinsesto 24/7 fatto di musica, podcast, programmi realizzati appositamente internamente, e diffusione di progetti di tante altre radio. Non presentiamo musiche mainstream semplicemente perché lo fanno, e molto bene, tante altre radio. Vogliamo invece presentare tutte quelle musiche e quei suoni che sfuggono dai palinsesti generalisti, senza preclusione di generi o formati. Un’attenzione particolare è data alla produzione di performance radiofoniche con artisti dislocati in luoghi diversi che lavorano insieme attraverso interfacce che abbiamo sviluppato o implementato (cfr. il progetto Crown). Un riferimento principe di Usmaradio è quello degli studi di musica elettronica che tra gli anni Cinquanta e Ottanta hanno permesso lo sviluppo di progettualità e opere straordinarie.
Come è possibile esperire il Centro Usmaradio? Vengono organizzate visite guidate, workshop?
Usmaradio è uno spazio aperto a visite e proposte. È ovviamente possibile collaborare anche in remoto grazie all’utilizzo di varie piattaforme che permettono di creare programmi di buona qualità indipendentemente da dove ci si trova. È la Scuola di Radiofonia che fa da guida alle realizzazioni di workshop e momenti di apprendimento che realizziamo in sede e altrove volutamente in maniera nomade. L’ultimo progetto in esterni si è svolto pochi mesi fa all’Arena del Sole di Bologna all’interno del corso di Drammaturgia promosso da ERT Emilia Romagna Teatro. L’ abbiamo lavorato con un folto gruppo di drammaturghi e registi al progetto Senta, Pasolini.
Come si pone la ricerca che viene portata avanti al Centro con la cultura popolare contemporanea? In particolare con la Cultura digitale?
Fin dalla sua nascita abbiamo avviato rapporti con varie aziende a laboratori per contribuire allo sviluppo di tecnologie e nostro avviso utili in ambito radiofonico e sonoro. Il nostro mondo, la nostra attività quotidiana, è strettamente intrecciata agli sviluppi della scena elettronica di varia natura che potremmo definire cultura popolare contemporanea. Usmaradio è anche uno spazio espositivo dove vengono regolarmente presentate mostre che lavorano sul suono in collaborazione con strutture locali e internazionali. Riteniamo fondamentale portare avanti una riflessione sulla parità di genere ed è per questo che una parte della progettazione è dedicata alle protagoniste della scene della musica elettronica dagli albori ai giorni nostri.
Siete aperti a collaborazioni?
Sempre e con le Radio Residenze abbiamo una Open Call permanente.
Prevedete possibili sviluppi futuri del Centro Usmaradio? Ad esempio produzioni discografiche, video, documentari?
Abbiamo recentemente avviato il progetto di Radio Residenze con la presenza degli artisti Katatonic Silentio e Demetrio Cecchitelli che, al termine di un periodo di residenza, hanno presentato una performance radiofonica in diretta. Questa registrazione inaugurerà la futura etichetta Usma Dischi dedicata interamente alla produzione e distribuzione di opere nate nella e per la radiofonia. Le Radio Residenze si svolgono in spazi sicuri e inclusivi, che ad esempio offrono la possibilità di ospitare bambini, piccoli nuclei familiari, accompagnatori, animali domestici. Le residenze artistiche permettono a chi si occupa di arte e ricerca di concentrarsi nell’ideazione, nella creazione e nello sviluppo di un nuovo lavoro dedicato al mondo della radiofonia in luoghi attrezzati e altamente contaminanti: spazi, relazioni e tempo sono gli ingredienti imprescindibili del supporto alla creazione. Sin dagli anni Cinquanta, gli studi radiofonici e di musica elettronica delle radio nazionali hanno creato occasioni di incontro, collaborazione e sperimentazione: attraverso tecnologie e pensieri di oggi, le Radio Residenze ribadiscono la cruciale importanza di questi spazi fisici che molto hanno lavorato sul rapporto tra sperimentazione sonora e radiofonia. Le Radio Residenze non sono solo un momento adatto alla fioritura di nuove opere ma accolgono anche la germinazione di attività di studio e ricerca dedicate alla radiofonia. Radio Residenze è un programma di residenze artistiche offerto da Usmaradio – Centro di Ricerca per la Radiofonia in collaborazione con Giardini Pensili (Rimini) e con il sostegno di Transcultures (Bruxelles) insieme a una rete di partner in Italia e all’estero.
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