(Samo Records 2022)
Un disco (doppio) esemplare: elegante, fresco, delicato, rispettoso. La chitarra solistica del creativamente prolifico, ma sinora mai eccessivamente o “inutilmente”, chitarrista, compositore e improvvisatore, Samo Salamon ripercorre tutte le composizioni di Eric Dolphy, uno dei maestri ispiratori nella sua via personale attraverso il jazz e la musica d’improvvisazione.
Salamon affronta la tradizione della musica creativa di ED trascrivendone e arrangiandone i brani (28 in tutto) per poi eseguirli attraverso l’improvvisazione sulla loro struttura o in modo libero. Molto significativa, come parte di questo approccio improvvisazionale alla musica, è la decisione di accogliere sempre la prima, e unica, take di ognuna delle interpretazioni dei brani del troppo prematuramente scomparso musicista statunitense (1928-1968). Il che accresce la fragranza e la sincerità di questo doppio album.
La musica scorre con una fluidità e spontaneità che lascia emergere lo stile del chitarrista sloveno attraverso il confronto – sulla carta non facile, ma nel vivo dell’esecuzione autenticamente rispettoso – con Dolphy. Rilassato e aperto, senza eccedere in arbitrarie divagazioni, il suono delle corde della chitarra non nasconde, ma al contrario esalta, la materialità del tatto: una musica realmente audiotattile, nel senso di Vincenzo Caporaletti, che usa la partitura scritta non come prescrizione, ma come affordance per una prassi esecutiva che, nutrendosi dell’espressività concretamente configurata nel momento della realizzazione, vive autopoieticamente del groove e dello swing da essa stessa generati, retroalimentando il proprio impulso, eppure non rinnegando mai il proprio dichiarato carattere interpretativo. Esemplare, tra i molti casi citabili, l’assolo di Lotsa Potsa; ma al caso in questione fanno anche brani i più “astratti” – e ispirati alla musica asiatica (Dolphy li eseguiva con il flauto) – come Inner Flight I (che qui, unica eccezione alla regola della chitarra da 6 da 12 corde, è eseguito al mandolino) e Inner Flight II. Il carattere situato ed ecologico delle esecuzioni di Salamon tuttavia non esclude, ma piuttosto include, l’eleganza del concept progettuale, che si forma però proprio attraverso la situazione performativa precisamente restituita dalla registrazione. Un’antologia chitarristica dei brani di Dolphy che vivacemente ne libera, più che semplicemente coglierne, l’energia creativa.
Voto: 8,5