(Anfibio 2022)
“Il Mondo Nuovo” è il sesto disco disco sulla lunga distanza del collettivo punk romano, che quest’anno festeggia il trentennale.
Rispetto ai dischi precedenti ci sono due differenze importanti. La prima è il fatto che il disco non è composto dalle solite sette tracce, ma da nove. La seconda è la presenza di alcuni ospiti. Il più famoso è senz’altro Danilo Fatur, che nei CCCP era il ballerino del popolo, poi ci sono Paolo Taballione (Carillon del Dolore, Gronge), Mauretto (Colonna Infame Skinhead, Bloody Riot) e Esky ( Pandemonium Carnival), questi ultimi due nella formazione originale degli stessi P38 Punk.
Sempre fedeli alla linea, anche in questo disco propongono un punk filo-sovietivo figlio legittimo dei CCCP, con chitarre scheggiate, quando non omaggiano direttamente il ‘77, con testi profondamente politici e ideologici, che guardano oviamente all’estrema sinistra.
Fatur presta la sua voce nella stoogesiana No TAV, mentre nella title-track il punto di riferimento è lo stesso Mao, che in copertina ha i vestiti di Elvis Presley a Las Vegas, tanto per fare la quadratura del cerchio, dato che strutturalmente il punk non è che altro rock’n’roll velocizzato e non è un caso se la grafica utilizzata dai Clash per “London Calling” era la stessa di un disco di Elvis. Scusate per questa digressione e torniamo a queste ottime nove tracce, dove oltre a quelle menzionate, vanno necessariamente citate l’auspicabile L’ottobre sta arrivando, con una chitarra che ricalca quella dei Sex Pistols su testo barrircadero, brano che fa il paio con M.E.S., in cui il collettivo romano mette in discussione le certezze delle democrazie liberali.
Se in Marionette vengono ripresi gli slogan del ‘77, nella serratissima Memo, con la formazione originale, il gruppo si esprime con un punk esistenzialista.
Punk tutta la vita!!!
Voto: 8,5
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