(Discus 2023)
La trombettista Britannica Charlotte Keeffe propone per il suo quartetto – Moss Freed alla chitarra, Ben Handysides alla batteria e Ashley John Long al contrabbasso – una situazione live in studio: una situazione improvvisativa capace di trasmettere la genuinità del suono estemporaeneo – un mix di jazz moderno, avanguardia e free – attraverso la registrazione.
Alcuni brani (per esempio 1200 Photographs I e II) sono liberi e astratti, articolando questa dimensione grazie all’intreccio degli strumenti, come avviene in 1200 Photographs III con le reti melodiche intessute da tromba e chitarra, oppure evocando atmosfere di mistero (Wholeness). Altrove – (A Horese Named Galaxy) – i riferimenti sono un po’ diversi: qui la cantabilità del tema e il sound generato dalla combinazione tra la tromba e la chitarra in un contesto ritmico danzante evoca il sound dell’Electric Five di Enrico Rava. La radicalità della sperimentazione improvvisativa, moderata tuttavia da un gusto per il contesto specifico e impreziosita dalla bravura strumentale, è la cifra dell’album: in EastEnders l’introduzione della tromba graffiante di Keeffe, puntellata da sfoghi collettivi di basso, batteria e chitarra, sfocia in un ritmo pulsante (caratteristico anche di Sweet Corn, per poi tornare alla dimensione astratta dell’inizio. Un gran assolo tematico del contrabbasso è l’aspetto più apprezzabile di Cottontail, mentre la danza festosa di Brentford conclude con gioia questo incontro musicale, proprio qui e proprio ora.
Voto: 8/10