(Stradivarius 2024)
Germano Scurti è senz’altro uno dei massimi maestri della fisarmonica, o accordion. In questo eccellente disco per la Stradivarius ci offre un repertorio molto vario e ben pensato: evitando saggiamente il cliché del tango à la Piazzola, i brani proposti spaziano da brevi incursioni nella tradizione, appositamente riarrangiata (la Sarabande e l’ Allemande dalla Partita n. 2 in Do minore di Johann Sebastian Bach, 1731) e le Danze popolari rumene 3 e 4 (1915) di Béla Bartok) a brani molto recenti, di musica elettronica, di compositori contemporanei: Hyperion (2022) di Giulio Colangelo, Fly (2021) di Daniele Ghisi, High Light Night 2 di Pasquale Corrado (2022), Soglie di pressione (2019) di Agostino Di Scipio e due composizioni autografe dello stesso Scurti: Postludio. Like a prayer from a sideral landscape (2019) e Notturno (2023). Come lo stesso interprete pescarese sottolinea nel booklet, il disco ci offre così magistralmente un incontro felicissimo tra familiarità e sperimentazione. Sfruttando al massimo le risorse timbriche, melodiche, armoniche, ritmiche del suo strumento e interagendo in modo responsivo con l’elettronica, Scurti distilla dai brani interpretati una delicata espressività o configura atmosfere dalla vibrante densità materica e spirituale, dimostrando un elegante virtuosismo, mai eccessivo, e scovando sonorità inedite. Si tratta di un album prezioso che ci regala qualcosa di inedito e di bello: non è poco!
Voto: 9/10
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