(Naxos 2024)
Ho incontrato per la prima volta la musica di Reza Vali diversi anni fa, in quello che credo sia stato il suo Cd d’esordio. Uscito per la compianta New Albion, il Cd si intitolava “Persian Folklore”, e conteneva, oltreché un concerto per archi, due serie di “Folk Songs”. Fortunatamente, non si è trattato di un episodio isolato, avendo il Nostro intrapreso una brillante carriera: ed ecco allora che ritroviamo il compositore iraniano (ma ormai da tempo stabilizzatosi negli Stati Uniti) classe 1952 in un nuovo Cd Naxos (il secondo a lui dedicato da questa rinomata label), che vede tre sue composizioni degli anni Duemila eseguite magistralmente dalla Wuttembergische Philarmonie Reutlingen guidata da Fawzi Haimor. Il primo brano, Ravan, è un travolgente tour-de-force ritmico, dove a spiccare sono soprattutto gli strumenti a percussione. Segue un altro capitolo della serie delle “Folk Songs” – il sedicesimo, intitolato The Being of Love – per voce (la mezzo-soprano Janna Baty) e orchestra, con testi tradizionali e dello stesso Vali che celebrano l’amore in tutte le sue forme, dallo struggimento all’estasi. Vali, più che replicare la musica tradizionale persiana, la re-immagina, creando egli stesso motivi che richiamano il folkore persiano, e utilizzandoli poi come ingredienti di una più vasta tavolozza compositiva, che si nutre di influssi che vanno da autori tanto diversi quali Bernstein, Messiaen, Wagner, Canteloube ai ritmi della samba o ai canti natalizi, in una mescolanza fantasiosa e coinvolgente capace di contenere momenti di contagiosa energia, passione erotica, e tensione spirituale. La composizione forse più legata alla musica tradizionale persiana, tanto negli intervalli tipici della scala araba quanto negli spunti ritmici e melodici vernacolari, è il conclusivo Isfahan (della durata di circa 23 minuti). Anche qui, tuttavia, tali elementi sono utilizzati da Vali con estrema fantasia formale e timbrica: si rimane avvinti dal comparire e scomparire di tali elementi in un vortice scintillante di possenti ondate orchestrali, che scandiscono le tappe di un viaggio musicale e spirituale brulicante di suoni, colori, melodie avvolgenti, ritmi di danza, e accorgimenti formali di vario tipo che rendono questa sintesi multiculturale coesa e convincente.
Voto: 8/10