(RVNG Intl. 2024)
L’album “The Invisible Road (Original Recording 1985 – 1990)” di Sussan Deyhim e Richard Horowitz è(ra) un onorevole esempio paradigmatico di “pop avanguardia” situata a New York (ma aperta al Mondo) nella seconda metà degli anni Ottanta: il pervasivo sostrato iraniano della prima – esule cosmopolita e liberale paradossalmente e profondamente legata alle sue radici “farsi” – si connota intensamente con la sapienza musicale del secondo, paradossalmente e profondamente intrigato dalle sue eccentricità di tastiere e campionamenti (e chi ha intrasentito sul Tubo sparsi indizi di Jon Hassell, sa genericamente di cosa si parla).
Craving Your Embrace è lampante e dirimente nel suo intersecare algidi ritmi e arcaici melismi orientali (la voce di Deyhim risulta guizzante e particolarissima; è possibile vedere un video sul solito Tubo); Monkey See, Monkey Do balza enigmatica e dimostra anche l’afflato romantico che in quei giorni prendeva i due. Botehcheen sembra un poco più tradizionale, ma il cantato persiano è sempre uno spettacolo. Smelting Loop 1 poggia su tamburi orientali; Invisible Road risulta enigmatica, con voci (lontane) trattate ed effettate ed echi strumentali. L’afflato etnico ritorna in Leyla Khanoum, Sussan verseggia impegnata;Siren and Secrets rimane sulla stessa falsariga misticheggiante, Sussan è una sirena. There’s No Romance, You’re So Extreme riporta in vigore il lato “no art wave” della coppia, mentre in A Calling/Navai domina al solito il cantato (“eccentrico” eppure sempre singolarmente affascinante).
Una scoperta di rilievo, un duo smagliante in quel periodo.
Voto: 7/10