(Aut 2015) Matteo Tundo (chitarra) ci offre un album molto interessante (una sorta di concept album mi verrebbe da dire), messo su insieme a musicisti di valore: spiccano i fiati di Piero Bittolo Bon e gli archi di Emanuele Parrini. Si tratta di composizioni originali (eccetto Twelve Tone. Tune Two di Bill Evans), che alternano […]
Archivio Autore: Alessandro Bertinetto
(Intakt 2016) Insieme a Eric Revis (basso) e a Gerard Cleaver (batteria), il giovane pianista cubano, oggi residente a Brooklin Aruán Ortiz, presenta una nuova brillante edizione del classico trio jazz piano, basso, batteria. Il jazz dei maestri (Ornette Coleman e Thelonious Monk sono presenti nl CD con due brani: Open & Close: The Sphynx […]
(Schraum 2015) Non mi è facile comprendere perché presentare al pubblico pezzi di pezzi. È come se l’architetto invece di una casa ci vendesse solo i mattoni. Eppure l’inizio, con Apercu, lascerebbe ben sperare, perché qui c’è un’interessante idea di intensificazione cui mette fine un’inevitabile interruzione. Alcune idee poi sono buone. I suoni ci sono, […]
(Karlrecords 2015) La composizione di Rheinhold Friedl, che riprende l’omaggio a Iannis Xenakis cominciato con Xenakis (a)live del 2007, è qui eseguita live dai grattatori di cielo (gli Zeitkratzer): un’orchestra da camera “amplificata”, attiva a Berlino. La musica è sperimentale, sperimentalmente noise; i paesaggi sonori che vengono attraversati non sono ospitali, ma graffianti (non poteva […]
(Karlrecords 2015) Gli Zeitkratzer, qui integrati dalla voce sciamanica (a volte gutturale, a volte ansimante) di Keiji Haino, eseguono la celebre, estremamente ardita, composizione di Karlheinz Stockhausen del 1968. Una performance intensa, ricca di tensioni (sono spesso i tessuti timbrici e gli spostamenti microtonali a generarle), che evoca riti ancestrali, abissi senza fondo, sinistre sensazioni […]
(Ravello 2015) L’orchestra da camera dell’Università dell’Illinois esegue il sequel de ‘L’histoire du soldat’ di Strawinsky, nei cui confronti Stephenson non nasconde un evidente debito estetico. La musica viene ripresa da dove il compositore russo l’aveva lasciata: un assolo di percussioni. Sebbene non spicchi per originalità, è un lavoro di cui si apprezza la scrittura […]
(Navona Records 2015) Il disco esalta il timbro delle voci dei baritoni Scott Uddenberg e Bradford Gleim e della soprano Sarita Cannon. Le composizioni, che mescolano linguaggio contemporaneo e linguaggio arcaico, sono ben confezionate, e riescono a generare diverse atmosfere emozionali, senza peraltro evidenziare particolari novità. Nel complesso, è l’offerta performativa a risultare l’aspetto più […]
(Ravello Records 2016) Il messicano Edgar Barroso (oggi residente in Svizzera, ma con un passato statunitense) ci presenta un’interessante collezione di tre cd. I brani antologizzati, registrati (alcuni di essi dal vivo) tra il 2006 e il 2014, riassumono la vastità dei suoi interessi sonori e la raffinatezza delle sue scelte artistiche. Non semplice da […]
(Navona Records 2015) Il titolo del cd descrive molto bene il suo contenuto: trascrizioni, variazioni e arrangiamenti per pianoforte e violoncello di pezzi (molto) celebri: dalla Rapsodia ungherese di Liszt a A Carmen Phantasy i cui temi originali sono ovviamente di Bizet, ma qui sono restituiti nell’arrangiamento di Baxton Orr. I brani sono ben suonati, […]
(Innova 2015) Il lavoro contiene The Lay of the Love and Death, tratto dal poema omonimo di Rilke (tradotto in inglese), Wait, per piano e drone (un’interessante accoppiata), e Hurry, una rilettura sonora di un romanzo di Pasternak. Formalmente molto riuscite, drammaticamente intense e intrise di un’espressività spesso oscura, a volte sinistra, le tre composizioni […]