(Autoprodotto/Kick Agency 2005) Un trittico di canzoni tra emo e nu-metal tirate al limite, curatissime nei particolari e, per essere soltanto un demo, nella produzione (non sbaglieremmo di molto se li ricollocassimo dalle parti di “Make Yourself” degli Incubus). Quando il gioco della doppia voce funziona e ed il refrain si appiccica all’ascolto è francamente […]
Archivio Autore: Emanuele Carbini
(Urtovox/ Audioglobe 2006) Quando scriviamo l’hype sta già in parte montando. L’imprinting sulla novità è made in Urtovox, label attivissima e molto nell’occhio: come portfolio di presentazione basterebbero le recentissime uscite di Appaloosa e Psycho Sun. “Our dildo can change your life” è pura sfacciataggine sixties/ seventies suonata da quattro fighetti che rispondono al nome […]
(Autoprodotto/Kick Agency 2005) C’è Katrienne e c’è subito feedback positivo dal loro omonimo album di debutto. L’attacco di voce struggente di Our changing earth non è solo una impressione dell’inizio, è solo una prima. Di raffinata gentilezza femminile. Presenza che quando già metà strada dell’album è trascorsa (La paz e The other) stringe emotivamente d’assedio […]
(Monopsone 2005) Rintracciare la musica dei tre Velma a punta Farinet non è impresa da poco: è un sentiero oscuro ed inquietante che conduce fino a 2949 metri d’altitudine. L’inspirare e l’espirare prima lentamente poi via via più affannosamente, diventano, lungo il tragitto, segnali di una gestualità ossessiva che le andature di brani come Voices […]
(Urtovox/ Audioglobe 2005) In casa Urtovox si chiama Appaloosa il nome nuovo su cui scommettere in futuro. Puntate decisi in “Non posso stare senza di te”. Il montepremi è un ricco ascolto: dieci brani dalla dirompente e pulsante mission electro-rock. Trasversali quanto basta da far convivere un David Holmes alla ricerca della nuova colonna di […]
(Urtovox/ Audioglobe 2006) Nove volte su dieci, un album come “Silly Things” non ti colpirebbe proprio. Per nove album su dieci tireresti fuori sempre una spiegazione valida e ogni volta sempre la stessa. Il motivo? Un gruppo, per giunta italiano, che si districa con disinvoltura con la lingua inglese tra garage-punk, power-pop, indie-rock farebbe notizia […]
(Kasich Records 2005) Composti per almeno 4/5 dagli stessi componenti dei Labirinta, formazione abruzzese da poco transitata su queste pagine, i Choukra soffrono (aimè!) dello stesso male. Cambia il cantato, ora un parlato/rappato bianco dai toni più “minacciosi” e “urbani”, ma rimane lo stesso identico cupo chitarrismo. Voto: 5 Link correlati:www.choukra.com Autore: carbeman@virgilio.it
(Kasich Records 2005) Si affaccia sui lidi kathodici anche l’Abruzzo, grazie alla formazione dei Labirinta. Pur rimanendo nel complesso piacevole l’intonazione alla Dolores O’Brien(Cranberries) della cantante Fea, i due pezzi del demo ”Happiness 9mg” per nulla illuminano l’ascolto. Troppo ruvida l’architettura sonora e poco centrate le chitarre. Voto: 5 Link correlati:www.labirinta.net Autore: carbeman@virgilio.it
Doppia Recensione In Un Articolo. Leggere Prego! Di Emanuele Carbini carbeman@virgilio.it September 10th ‘Fake Disaster’ (Autoprodotto 2005) September 10th è un braccio armato in carica. È il momento prima dell’impatto, dello schianto con un bersaglio frontale in movimento. La prima, Flexibility=90°: quattro corde di basso che ti pulsano sangue alle cervella, che ti stringono […]
(Psychotica Records/ Goodfellas 2006) Album a “quattro mani”: da una parte gli italiani Lillayell, dall’altra gli svizzeri Velma a dividersi la metà dei dodici brani in scaletta. Aprono i Lillayell: l’occhio è rivolto là dove tutti nei 90’s guardavamo, ancor prima che di grunge si incominciasse a parlare. Si fanno preferire quando calzano gli accenti […]