Archivio Autore: Marco Carcasi

Michael Fahres ‘The Tubes’

(Cold Blue/Fanzines Distribution 2007) Soundscapes per l’anima. “The Tubes” è affascinante, prezioso, viaggio acustico che dalle sponde del lago Sevan in Armenia passa per l’isola di El Hierro nell’Atlantico, e trova approdo nella città portoghese di Coimbra. Compositore minimalista, cacciatore di suoni e luoghi dall’acustica singolare, Michael Fahres, con questo lavoro, traccia le coordinate per […]

Massimo Falascone ‘Works’

(Setola Di Maiale 2008) “Works…”, del milanese Massimo Falascone, è stato senza dubbio, una delle più gradite sorprese dell’appena trascorso 2008. Improvvisatore, performer, compositore digitale, Falascone, è a tutti gli effetti, da considerarsi un veterano della scena impro italiana. Attivo sin dai primi ottanta, ha suonato ed inciso con: Gruppo Contemporaneo, Takla Makan, Circadiana, Mondo […]

Vincenzo Ramaglia ‘Chimera’

(Autoprodotto 2008) “Formaldeide” era opera prima più che positiva. Albo intrigante non poco, gustoso e coraggioso, nel suo sdoganamento/svecchiamento dalla/della questione contemporanea/colta. Un’agile debutto, che probabilmente non avrà fatto drizzare le orecchie a chi si occupa di suoni integralisti di settore (talvolta due palle tante in onestà…), ma avrà intrigato (si spera…) più di un’ascoltatore, […]

Arg ‘Animali’

(Creative Sources 2008) Concretismi, field recordings e mirabolante destrutturazione digitale. “Animali”, nasce come colonna sonora/suggestione, per l’omonima performance teatrale, messa in scena da Psicopompo Teatro, dedicata/ispirata, all’opera “il Gioco Del Mondo”, dello scrittore argentino Julio Cortazar. Lo svincolarsi dall’azione corporea è pressoché istantaneo. Maggiormente immateriale rispetto alla proposta dei Taxonomy (di cui Graziano Lella/Arg, è […]

Vincenzo Ramaglia ‘Formaldeide’

(Autoproduzione 2007) “Formaldeide” è il primo album di Vincenzo Ramaglia. Compositore, saggista ed appassionato di fotografia, Ramaglia, dall’incrocio immagine/suono attinge energia propulsiva. Il suo percorso parla chiaro, diplomato in composizione al Conservatorio di Santa Cecilia, laureato in lettere con una tesi sul teatro musicale da camera del novecento, Ramaglia dal 2000, è direttore dell’Accademia di […]

Taxonomy ’10 Taxonomical Movements’

(Ambiances Magnétiques 2008) Taxonomy è macchina elettroacustica (definizione che non rende giustizia al lavoro del trio…) pressoché perfetta. I dieci movimenti che compongono il lavoro, strutturano una visione suono che non trova attualmente eguali, nel panorama globale. E definirli elettroacustici, è un limitare colpevole la portata del loro operato. Graziano Lella, Elio Martusciello e Roberto […]

Feet Of Mud ‘Feet Of Mud’

(Improvvisatore Involontario/Promorama 2008) Dalle parti dell’improvvisatore, di involontario, c’è nulla (o quasi…). Feet Of Mud, conferma e rilancia. L’ipotesi/pensiero/territorio/scena, avant/impro/jazz fermenta e cresce. La trasversalità espressiva, di Improvvisatore Involontario, Setola Di maiale, di Ebria, El Gallo Rojo, non è altro che il frutto di un duro lavoro capillare intrapreso da anni sul territorio. Una fatica […]

Jim Pugliese ‘Phase III’

(Improvvisatore Involontario/Promorama 2008) Il veterano, compositore e percussionista italoamericano, Jim Pugliese, ripreso live a Brooklyn nel 2005. Una performance incandescente. Una band da brividi: Michael Attias al sax, Christine Bard alla batteria e congas, il nostro Marco Cappelli alla chitarra, Kato Hideki al basso, Pugliese a condurre (oltre a percussioni e batteria), e Marc Ribot […]

Steve Peters ‘The Webster Cycles’

(Cold Blue Music/Fanzines Distribution 2008) The Webster Cycles” è opera di bellezza rigorosa. Sei parti di trombone (eseguite dalla compositrice e performer J.A.Deane), stratificate via overdubbing, in scie di vapore luminoso. Trenta minuti, per un’unica composizione che, come di consueto in casa Cold Blue, attraversa diverse ipotesi, senza abbracciarne mai nessuna. Viaggia troppo in alto […]

Riccardo Pittau Congregation ‘V IV MMV Death Jazz’

(Improvvisatore Involontario/Promorama 2008) Quel che si dice un gran bel lavoro. Eclettico e trasversale. Muove impetuoso da territori jazz, e lungo il cammino, intercetta ed ingloba forme fra le più disparate. Febbrilmente, sfiora territori davisiani, andature In Opposition (Ferdinand Richard?), sarabande d’insieme Liberation Orchestra, sbuffi blues, accenni dub e ricerca caracollante. Il tutto pestando forte […]