(Potlach 2003) Chi una volta ascoltava ambient dovrebbe prestare un’orecchio a questo cd, mi riferisco proprio ai seguaci di situazioni come Nono Orchestra o Vidna Obmana. Parrebbe detta in questa maniera una provocazione ma la realtà forse non si rivela essere poi tanto distante dal mio personalissimo pensiero sconnesso. L’evoluzione di certa scena avant negli […]
Archivio Autore: Marco Carcasi
(Circumvention 2002) Cosmologic giungono al loro secondo album con un live che li conferma essere una delle proposte, più interessanti, giunte negli ultimi tempi dagli Stati Uniti. Il loro organico cattura una formazione classica: sax, flauto, basso e percussioni, che si avvale anche di leggere screpolature elettroniche quanto mai discrete. I componenti del gruppo sono […]
(Tzadik 2002) “Iao” è il codice simbolico presente nella Cabala per indicare il nefasto 666, questo da amorevoli note di copertina. Opera intrisa di nero, quindi ci si deve attendere e così in parte si rivela essere. A dir la verità questo indulgere sulle sacre arti magiche del signor Aleister Crowley mi sembra un tantino […]
(Mego/Demos 2002) Chi gradisce Tony Conrad o Merzbow in questo nuovo lavoro del chitarrista di Chicago potrà trovare pane per i propri denti affilati. La massa sonora violenta ed elettrica che si adagia sul tutto è notevolmente convincente in virtù di una serie di scelte tonali che non si scostano mai più di tanto dal […]
(Creative Sources/Fringes 2002) Un’interessante punto di vista, quello che la “Creative Sources”, di proprietà del violinista Ernesto Rodrigues ,ci offre. “Ficta” dovrebbe essere, più o meno, il quinto lavoro di questa piccola realtà portoghese che si muove su standards radicali piuttosto inusuali, seppur non privi di zone oscure, che con il proseguio dell’attività speriamo destinati […]
(Thirsty Ear/2002) Gli Spring Heel Jack sono il classico gruppo metà anni novanta che si muoveva in ambito drum’n’bass, senza eccessivi scossoni e senza scostarsi poi troppo dal trend allora imperante, ma la scaltrezza deve sicuramente far parte del loro bagaglio artistico, la volontà di non rimaner intrappolati in un genere, che nel giro di […]
(Tables of the Elements/2002) E’ dalla fine degli anni 50 che la Radigue persegue la sua personalissima ricerca sul suono, dagli studi per nastro magnetico ed elettronica con Schaeffer ed Henry. Peculiare la sua concezione di ambienza organica, dove il suono si muove in un bflusso continuo, ma impercettibile, avvolgendo l’ascoltatore. “Adnos” è opera triplice […]
(Rossbin 2002) Quattro brani di Scott Fields con aggiunta di un quinto brano assemblato da Gregory Taylorutilizzando improvvisazioni soliste dei componenti della band, lavoro zigzagante questo, perso tra asprezze e dolci melodie; figlio tanto di schemi, quanto di scatti sempre marchiati a fuoco dalla tromba di Greg Kelley. I respiri di scuola Nperign si diluiscono […]
(Tzadik 2002) Come guardare le stelle con una bottiglia di Bourbon stretta nel pugno in una fredda notte di qualche sperduto paese della Norvegia, è duro e mette in difficoltà questo lavoro di Bailey irto di spine e baci sofferti. Lettura vigorosa intrisa di tragica desolazione di standards credo molto amati dal chitarrista che ne […]
(Radon/2001) Brusaschetto taglia il traguardo del terzo difficile disco che, se non fosse nato in Italia, probabilmente gli avrebbe riservato notevoli attenzioni sia dalla critica che dal pubblico. Il magma rovinoso di taglio fieramente estremista di cui si erano avvalse le sue precedenti uscite “Bellies/Pance” e “Mamma Fottimi” sembra essersi stemperato in un calderone che […]