Archivio Autore: Marco Carcasi

Giacomo Salis / Vitaly Maklakov ‘Collaboration’

(Zaimka 2021) Movimentazioni materiche in circolo, l’impercettibile e ciò che spesso viene tralasciato. Il russo Vitaly Maklakov e Giacomo Salis, tra percussioni, field recordings e nastri manipolati, ci portan per una mezz’oretta sotto la crosta del visibile e udibile. Cupe e scarne vampe in sgretolo, legni e metalli agitati, sommesse cariche statiche. Panoramiche senz’anima in […]

Heimito Künst ‘Heimito Künst’

(Dissipatio 2021) Registrato in ambientale nello studio casalingo tra il 2016 e il 2019 (poi masterizzato da Simon Balestrazzi nel 2020), questa opera prima è un bel calcio gentile sui denti. Microfoni a contatto, field recordings, voce, Farfisa, percussioni e strumenti a corda, nastri, synth ed elettronica. In immersione/emersione, tra attimi di paura e distese […]

Iain Chambers ‘Concrete Paris’

(Persistence Of Sound 2021) Les banlieues rouges di Parigi con i suoi blocchi vivi di cemento brutalista (edificato fra i ’60 e i ’70) in calibrata miscela con suoni della periferia parigina in periodo di lockdown. Un lungometraggio radiofonico commissionato da BBC Radio 3, che il londinese Iain Chambers assesta su territori concreti di ricerca, […]

George Haslam e Friends ‘Loveland’

(Slam 2021) Un coinvolgente live registrato a Praga nel 2010. L’inglese George Haslam col suo baritono e tarogato, ad imbastir un brillante dialogo impro, con il violino e la kalimba di Stefano Pastor (diversi cd sulla label Slam del britannico sassofonista, più svariate date insieme fra Italia, Cecoslovacchia ed Inghilterra), il basso e contrabbasso di […]

Overandoverandover ‘Layer 3: Nullville’

(Autoproduzione 2021) Prima uscita per il solo project di Toni Virgilito dei romani Vonneumann. Chitarrista/violoncellista e smanipolatore di laptop e synth, Virgilito estrae dal cilindro una serie di strutture elettroniche conservate da tempo nel suo hard disk che pian pianino, grazie a sollecitazioni altre (architettura/letteratura ed osservazione critica, intrisa del peculiare humour tipico del gruppo […]

ASA ‘Avoiding Sharks Attacks’

(Plus Timbre 2020) Il trio ASA, pianta chiodi e carezze. Luca Pissavini al contrabbasso a cinque corde, Fabrizio Bozzi Fenu all’elettrica ed Emilio Bernè alle ritmiche, sgambano per quattro sbrindelli tra impro jazz, cigolamenti noise e torpide dolcezze in annego. Aggrediscono e disgregano con elegante e disinvolta foga. Tra chiari di luna terremotati e pozze […]

Werner Durand ‘Schwingende Luftsäulen 3’

(Ants 2020) Capitolo finale della trilogia (tutta su Ants), dedicata al Pan-Ney, strumento a fiato ideato dal compositore sperimentale tedesco Werner Durand. Cinque composizioni che incrocian atto spontaneo e scrittura, leggerezza e complessità. Un avanti e indietro nel tempo (dal 1990 al 2011), di arcaica contemporaneità indefinibile. Ipnotica trance rituale, in ambient srotolamento post deflagrazione […]

Attilio Novellino e Our Love Will Destroy The World ‘The Assault Of Heaven’

(Opal Tapes 2020) Due lunghi movimenti acustico/digitali, dove nel primo si respirano e compongono aromi e raschiamenti di matrice etno-kraut, in disfacimento (drone) noise (ci trovate il cordame del cinese Guqin e l’indiano Dilruba, soffi di canne, svolazzi percussivi e cortocircuitazioni di elettronica in sgrano, fra buio astrale e bituminose bolle), per poi nella seconda […]

Manuel Mota ‘LPC’

(Headlights 2020) Spettrali linee blues tirate allo sfinimento sul bordo del silenzio ed il consueto, affascinante, gioco di rifrazioni in dissolvenza. Roba, che se ne trova a pacchi fatta male da un bel tot di tempo. Il portoghese Manuel Mota, ci sguazza da una vita nella pozza, e il suo “LPC” riesce a piazzarsi nella […]

Adriano Zanni ‘200 Metri (Il Rumore Del Vuoto) / ‘Songs To The Sirens’

(Autoproduzione 2020 / Silentes 2020) Nebbie, vuoti, spuma che schizza, Ravenna, Monica Vitti e “Deserto Rosso”, cielo livido e sabbia raggrumata, una rete rotta, un palo divelto e un’ombrellone dimenticato. C’è la memoria che s’ingolfa sul filo dell’orizzonte, tra abisso e abisso in ovattato spostamento. Trovi l’ultima mattina di fronte al mare, a dirgli arrivederci […]