Archivio Autore: Marco Carcasi

Gabriele Gasparotti ‘Istantanee Vol.1’

(Dio Drone / Dornwald Records / Il Dio Selvaggio 2019) Una serie di sketch strumentali, azione e risultante in congelamento immediato su nastro e dunque, scarso maneggio in fase post. Sintetizzatori analogici, una viola, un pianoforte preparato, field recordings, un violino e poco altro. Materia che s’innesta su proiezioni interiori di caleidoscopica lividezza, che appare […]

Paul Hegarty e Mick O’Shea ‘Easy Perfection Salad’

(Farpoint Recordings 2019) Suonato e registrato fra Irlanda e Islanda, “Easy Perfection Salad”, coniuga clangori operosi di gentile non invadenza, particolari risonanze ambientali e lividi violacei fra l’astrale e l’interiore in raggrumo. Minimalismo da scavo post-industrial in corporale risveglio dronante o se preferite, alternativa soundtrack di un Herzog visione in assenza di movimento. Schermi vuoti […]

Viv Corringham ‘On The Hour In The Woods’

(Farpoint Recordings 2019) Registrato in buona parte dei suoni ambientali in quel del Byrdcliffe Colony nei pressi di Woodstock (utopico villaggio realizzato agli inizi del novecento in opposizione alla disumanizzante condizione contemporanea dell’epoca e non solo), “On The Hour In The Woods” dell’artista britannica Viv Corringham (da tempo residente negli Stati Uniti), mescola abilmente in […]

Vitor Joaquim ‘Nothingness’

(Autoproduzione 2019) Una splendida opera di sperimentazione sensibile quella allestita dal portoghese Vitor Joaquim in “Nothingness”. Materia strappata, nostalgica ed emozionale, che avvampa, si spacca e screpola in vertigine ronzante, s’innalza vorticosa e scolpisce frequenze basse, mugolante come dolce fonderia della memoria. Come linea d’orizzonte luminosa, di vento, voci e clangori. Che qualcosa succhia dai […]

T.U. ‘Rite’

(False Industries 2020) Il debut album (su nastro), dell’italiano T.U., mette insieme field recordings e trattamento post. Un’attenta fase compositiva, che indugia sul particolare evento sonoro, tramutandolo in macchina ritmica, oasi sinistra o zona di temporaneo relax per padiglioni auricolari sfranti. Osservazione/captazione dell’oscuro circostante e impuntature sul singolo fenomeno, bave elettroniche minimal/astral/dronanti a far da […]

Inaud1bl3 ‘Zahlenspiele E.P.’

(Farmersmanual GT 2020) L’austriaco Christian Haudej, produce strambe protuberanze elettroniche, colorate e incespicanti, tra IDM e l’arte di un maestro di cerimonie hip hop. Un passato nel duo elettronico/experimental Űbergang con il berlinese Jan-Christoph Wolter, poi il progetto Inaud1bl3 che sbizzarra non poco. In tedesco tedeschissimo, con un brano dedicato (per quel che ci ho […]

Daspo ‘Samenreis’

(Setola Di Maiale 2020) Il progetto Daspo dei due compositori campani Davide Palmentiero e Giuseppe Pisano, viaggia lungo i binari di un’impro elettroacustica reattiva e dilatata. Panoramiche astrali non opprimenti e gentile disgregazione/espansione digitale, strumentazione diy e un’orizzonte più da soundtrack che da seghetta concreta a portata di mano. Strati in lenta tracimazione descrittiva l’un […]

AA.VV. ‘Söng Söng: Polychrome Sounds From The Underground’

(Linoleum Records 2020) La label francese Les Disques Linoleum organizza questa campionatura casalinga estraendo tredici brani da sette diversi album prodotti negli ultimi tre anni. Di media siam dalle parti di un mood urbano notturno e ricercato, che non disdegna una morbida battuta elettronica e l’esposizione a refoli etno/world. Cinematiche trame di introversioni jazz da […]

AA.VV. ‘Fieldwave Vol.1’

(Nonclassical 2020) Curata dal dj Nick Luscombe del programma Late Junction sul terzo canale radio della BBC, “Fieldwave” è compilation che focalizza l’attenzione sul suono naturale (incorporato e strutturato, per field recordings o particolari risposte acustiche di spazi inusuali). Artisti spesso programmati da Luscombe, ognuno col proprio approccio alla registrazione di campo, ci troverete cincischiare […]

Vincenzo Ramaglia / Laure Le Prunenec ‘La Parole’

(PEM Records 2020) Il quinto del compositore elettronico/sperimentale Vincenzo Ramaglia, si stacca sempre più dalla terra ferma, ad una velocità notevolmente accentuata negli ultimi paio di anni. L’avant/popular aliena di “Atomic City” (per il cazzo che ve ne freghi, uno dei dischi del 2019 per il sottoscritto…), che slegava ancor di più la formula di […]