(Metrica 2017) Una delicata opera di minimale scomparsa nel bianco più assoluto “Ventuno Costellazioni Invisibili”. Quello dove frammenti di memoria si urtano con roteante lentezza. Piccoli tonfi attutiti, brume gelide e fragili oasi di tepore momentaneo, percezione/sedimentazione, tempo e sua espansione. Di proporzioni ed echi, silenzi e dronanti evoluzioni aggrappate direttamente alla parte più sensibile, […]
Archivio Autore: Marco Carcasi
(Glitterbeat 2017) Di future visioni ed arcaici giochi pietra contro pietra. Sacro e sensuale, l’est e l’ovest, fluttuazioni ispirate e refoli che nel tempo segneranno indelebilmente materiali altri (Byrne, Sylvian, Gabriel, una bella fetta spessa di ambient e parecchio pop, per modi, contenuti e ambientazioni). Fra giungla rigogliosa, umida e soffocante e l’asfalto lucido di […]
(Holotype 2017) Raschia via le muffe dagli angoli del londinese (prezioso) Café Oto, questa performance del 2 Dicembre 2013. Primo live insieme per la coppia avant formata dal culto francese Tazartès e la giovane sound artist israeliana Maya Dunietz. Campionamenti bizzarri, piano trattato, inceppi e scomposizioni digitali, oggetti manipolati e le incredibili ugole dei due […]
(Plus Timbre 2017) Solito loro, una risuonante scultura di suono che in placida quiete si aggroviglia su se stessa. Normale esposizione per chi dimostra di saper intercettar il mormorio basso della terra e lo stridore acuto del cielo più alto. Tecniche strumentali estese, radicalismo free, arcaiche frequenze popolari, pietre e metalli, legni e pelli, lo […]
(Klangbad 2017) Il loro esordio del 2003 “Thank You For Not Discussing The Outside World”, era un buon subbuglio trip-hop/post-rock (kraut), fra creativa distorsione ed elegante scrittura da soul urbano in caleidoscopico deturpo. Produceva (e produce pure oggi), quel più di un buon segno che è Irmler dei Faust. Ci si dice ok, ci si […]
(Clang 2017) A scorticarsi mani e orecchie in una giornata di registrazione berlinese. In modalità simil power trio, fra inventiva ed esasperazione, con il drumming libero del berlinese Baumgärter a spiattellar metalli e fratturar ritmi, la chitarra elettrica di Matsuno a funkeggiar sbilenca e furente, il danese Graugaard ad inzeppar frequenze basse e stati di […]
(Easy Finger 2017) Tre chitarre (classiche e acustiche), a darsele di santa ragione fra composizione e passaggi improvvisativi. Le coordinate, son quelle di un’alternanza tra un rilassato suono folk leggermente cotto dal sole ed evoluzioni latineggianti a maggior caratura virtuosistica. Fra Appalachi e attimi d’introversione da bruma europea sicuramente il bel fascino dell’opener The Wizard, […]
(Fratto/9 2017) Quattro seducenti nebulose fra il siderurgico e l’astrale. Chitarra filtrata/trattata in real time e una luce intermittente che s’intravede appena in fondo al tunnel (ma c’è, e non è poco). Industrial attutito, noise trattenuto, processi di stratificazione granulare, un quieto refolo pastorale sperso fra i detriti (Every Picture Is A Fossil), un romantico […]
(Azoth 2017) Torna a farsi sentire dopo sei anni (il precedente “Untitled Soundscapes” su Magick With Tears era del 2011), il trio impro/elettroacustico A Sphere Of Simple Green. Adriano Orrù (contrabbasso), Silvia Corda (piano preparato, toy piano, glockenspiel) e Simon Balestrazzi (live electronics, nastri, oggetti), si producono in otto composizioni istantanee, ricche di arcaico approccio […]
(Azoth 2017) Prima uscita col proprio nome dopo quattro album sotto il moniker Noisedelik per lo sperimentatore cagliaritano Massimo Olla. “Structures”, è insieme di metalli, legni, plastiche, voce trattata ed effetti. Dove la materia viene assemblata in ispirato processo autoproduttivo (strumenti creati da Olla come il [d]Ronin, vengon apprezzati e utilizzati da musicisti sparsi per […]