Archivio Autore: Marco Carcasi

Nervidi ‘Classified’

(Setola Di Maiale 2016) Una smazzata di carne cruda, tirata su muri e pavimento della galleria d’arte torinese Atelier Giorgi sul principio del 2016. Macchina frullatutto che afferra, taglia, affetta, sminuzza e sputa brandelli non omogenei a ciclo continuo. Groviglio fitto di eccitazione fanciulla capitombolante ed atonalità complessa d’insieme (lavorata di muscoli, sudore e frullino). […]

Antanas Rekašius ‘Fonogramatika’

(Music Information Centre Lithuania 2016) Le composizioni del lituano Antanas Rekašius (1928-2003) mescolavano complessità, armonie di stampo popular, elementi di jazz libero ed una forte propensione all’ironia se non proprio al grottesco. L’ensemble londinese Apartment House, specializzato nel riproporre temi contemporanei/sperimentali, lavora materiali di Rekašius, restituendoci un’insieme in bianco e nero dai tratti superficiali insinuanti […]

Ben Bennett / John Collins McCormick ‘Pluperfect’

(eh? 2016) Percussioni e membrane, laptop e tamburi amplificati. Registrati dal vivo al Marlboro College (Vermont) nel 2015. Due (troppo) lunghe performance che piegano fra colpi singoli trattati, brevi silenzi, micro meccanismi in movimento, strusci metallici, rimbalzi profondi, piccoli manuali di ornitologia zoppa, qualche rimando/rattoppo etno/tribale e un poco di ematomi violacei in libertà. La […]

Anne – F Jacques / Tim Olive ‘Tooth Car’

(Intonema 2016) Il duo elettroacustico canadese, ripreso dal vivo nel 2015 a Washington e Boston. Materia cruda, manipolata zero o niente nello spazio azione/elaborazione/diffusione. Pick-ups magnetici a trafficar fra vibrazioni e risonanze (Tim Olive), oggetti e superfici in movimento amplificate (Anne-F Jacques). Il trionfo del prossimo a rompersi, preparato e amplificato, del generatore di suono […]

Das Torpedoes ‘Qu Nar’

(eh? 2016) Una serie di crudités field recordings, raccolte e assemblate nel corso di un giro nell’Est Europa fra Luglio e Agosto del 2015 da Charles LaReau.Istantanee sonore di un circostante ipnotico pregno di tensione latente, sprazzi di vuoto brulicante, fermo/immagine morsi da un sole feroce, calcificazioni polverose, l’indifferenza del traffico urbano.Buona la prima, in […]

Kein Zweiter ‘Teilstück Für Totalen Schwung’

(90% Wasser 2016) Elettronica austera, minimale e danzabile, storta e berlinese. Vicini al giro Column One e pesantemente post-DAF. Estetica pre-collasso comunista che da una decina di anni non si faceva più sentire. A porzioni non trascurabili, ci ritroverete convulsioni popular Neubauten(Endstation Gürtel, Miteinander), feroci carotaggi vocali e sketch strumentali alla Felix Kubin in fase […]

The Remote Viewers ‘No Voice From The Hall’

(RV 2016) Scaracolla veloce nella notte “No Voice From The Hall”. Con il sestetto quattro sax, ritmica + sezione rumorista, capeggiato da David Petts, a badilar d’inedito teso ringhio. Febbrile e calcinoso noir atonale, livido e saettante, registrato live in studio. Di geometrie rompicollo, ornitologia alterata, detriti analogici, grumi sfrigolanti, sezioni impro, corde e risonanze, […]

Candor Chasma ‘Il Dipinto Ucciso’

(Azoth 2016) Ambientazioni livide e sospensioni sfrigolanti, stasi apparenti e contatori geiger in raccordo ritmico. Sibili di onde corte in aggroviglio, cortocircuiti funzionali, synth analogici, metalli sparsi e field recordings. Membrane in vibrazione accentuata e punture di spillo (La Musa). Quel che è in arrivo rimbomba, batte e sbatte, ad un’altezza e distanza che non […]

Matt Weston ‘Skate For The Lie’

(7272Music / Tape Drift Records 2016) Nuovo ep per il batterista/scompositore statunitense Matt Weston. Al solito stridente e parecchio delirante a giudicar dalle traforazioni inflitte nell’iniziale This Machine Kills LRAD e le insistenze avant-metal di The Old Man With The Burning Eyes. Gli altri due numeri son una scorribanda free (lo scatafascio percussivo/rantolante di Tarring […]

Clov ‘It’s All Fun And Games Until Someone Loses An Eye’

(Hysm? 2016) Sgombrato il campo dalle meduse mollicce, gli scheletri calcificati, le lattine rugginose e le pozze oleose che infestavano il precedente “This Is Not Woodstock” del 2009, Piero Prudenziano si risveglia intronato nella stanzetta e guarda fuori dalla finestra con occhi cementati/affamati in cerca di un raggio di sole. Ora, i detriti restan fuori, […]