Archivio Autore: Marco Carcasi

Kendra Steiner Edition Little Story Seconda Parte

  Di Marco Carcasi grahgreen@yahoo.it Piccola editoria di frontiera e sperimentazione sonora, folle e assortita. Merita un secondo rapido passaggio Kendra Steiner Editions,segnali e traiettorie (per lo più, homemade o live) da San Antonio (Texas). Piccolo artigianato visionario, fieramente D.I.Y. Contratture beat generation su corpo livido ballardiano. Una vertigine metropolitana ingombra di detriti (in parole […]

Many Others ‘La Cicogne De Déformation’

(Scrotum Records 2014) Scrociata sanguinolenta impro noise, di pick up non fissati e batteria. Di accenni di quel che paion corde e sgretolamenti assortiti, bordate taglienti e rantolate al limitar del grind. Il francese Olivier Di Placido (spesso in duo con SEC_) e Francesco Gregoretti (In Grizzly Imploded, Oddly Imploded, Strongly Imploded e One Starving […]

Floating Forest Little Story

Musiche di confine trovasi. Di Marco Carcasi grahgreen@yahoo.it Un bel ventaglio di musiche di confine, quello offerto dalla piccola label piemontese Floating Forest. Immaginata, spinta e alimentata, dalla passione/visione, del duo (tra produzione e battiti), Alberto Ricca (Bienoise) / Davide Merlino. Detriti di ritmi del mondo, impro, chiari di luna enigmatici, incrostazioni performative elettroacustiche (sussurrate […]

Patrizia Oliva ‘Apparizione #5’

(Apparizione 2014) Quinta uscita per l’ottima serie di live in studio (aperti al pubblico), organizzati dalla netlabel milanese Apparizione. Dopo Roberto Crippa, Awkwardness, Illi Adato / Luca Pissavini e Sabir Mateen, è ora il turno del mix di ricerca vocale, filamenti disossati blues/folk e lisergia elettronica/impro, che da sempre la Oliva (Madame P), porta in […]

Dimitri Sillato Luminal ‘Schwarze Seele’

(El Gallo Rojo 2014) Sette intriganti composizioni (tutte del pianista Dimitri Sillato) che intreccian fra di loro malinconia da soundtrack esistenzialista, dialoghi e sospiri di matrice europea, languori contemporanei, urti e strappi da underground a stelle e strisce. Atmosfere soffuse e gentili con un leggero retrogusto amarognolo (Chanson De La Duchesse), ma capace anche di […]

Madoka Ogitani ‘Take A Walk’

(La Bél Netlabel 2015) Cinque composizioni (piano, chitarra, qualche registrazione d’ambiente) per venti minuti scarsi di delizia acustica. La nipponica Madoka Ogitani (anche nel duo Kakurenbo) tratteggia paesaggi da incanto, baciati da un sole privo di ferocia ed una leggera brezza che mette le ali ai piedi. Stiracchiamenti di folk ambientale, descrittivo, fanciullo e rigenerante. […]

Hysm? Duo ‘All Impossible Worlds’

(Hysm? / Wallace / Dente Di Sega / Neon Paralleli / Only Fucking Noise / Lemming / Qsqdr / Kaspar House / Eclectic Polpo / Il Verso Del Cinghiale / A Shame 2014) Scuotimenti acidi/distorti e complessità espressive assortite. L’urto del noise e del math incastrato fra corde/pelli e metalli, sospensioni, aggrovigliamenti e pulviscolo sparso, […]

Uncodified / Wertham ‘Vindicta II’

(Elettronica Radicale Edizioni / Old Europa Cafe 2014) Secondo atto della trilogia sul crimine sardo (uomini, storie e codici), ideata da Corrado Altieri (Uncodified, Candor Chasma) e Marco Deplano (Wertham, Caligula031, Foresta Di Ferro). “Vindicta II”, ammacca e tormenta. Un suono sgretolato, ossessivo e implacabile, visionario al limite della sostenibilità (le staffilate di A Su […]

Monktronik ‘Monktronik’

(Setola Di Maiale 2014) Progetto/dedica Monktronik, registrato dal vivo nel 2013 a La Riunione Di Condominio (Roma). I sassofoni di Pasquale Innarella ad incrociarsi con il laptop, i midi controllers e il piano giocattolo di Roberto Fega. Il lascito di Thelonious sfiorato/trattato, in modalità espositiva sbarazzina, elegante e delicata. Simpaticamente birbona nel suo sbirciar traiettorie […]

Simon Balestrazzi ‘Ultrasonic Bathing Apparatus’

(Sincope 2015) Sette movimenti di plumbea e rigogliosa sperimentazione elettroacustica. Riflessiva e affilata. Di futuribile primitiva grazia ballardiana, un fioco neon ad illuminar vertigini d’abisso. Metalli percossi di sensibilità isolazionista/post-industriale, frusciar di nastri, avvitamenti analogico/stridenti (First Immersion). In compagnia della tabletop guitar di Sara Aresu, in rituale espansione sensuale (la panoramica “Zamia Lehmanni” di Oscillation). […]