(Eh? 2012) Sessione impro per tromba e due chitarre elettriche (Joe Moffett, Nick Millevoi, Alban Bailly). Vetrosa, scartavetrata, dal taglio allucinato/lunare. Di ricercata trasandatezza. Out jazz ed oltranzismo filo no wave. Che s’accartoccia in ambientale scomposizione planante, spesso imperlata di ruggini blues. Complessa, ostinata, ronzante e spezzata. Piuttosto lancinante nel complesso, spesso gratuita nella sua […]
Archivio Autore: Marco Carcasi
(Eh? 2012) Sfregamenti metallici, pelli in rimbalzo, carezze pietrose ed alterazioni elettroniche.Di questo è fatto “Intersects”.Determinata, cruda bellezza, nell’intrico dei gesti, al limite del performativo.Impro, materica e fratturata.Elettroacustica cacciatrice di eventi, in fase d’occupazione dello spazio ospitante.Crepitante, tesa e descrittiva opera.Heule e Beverlin II (percussioni/elettronica), riescono ad affascinare, pur all’interno di un panorama di riferimento, […]
(Improvvisatore Involontario 2012) Sferraglia che è una bellezza, questo nuovo trio di casa Improvvisatore Involontario. Otto composizioni a firma Francesco Cusa (batteria), che si dipanano lungo un percorso, notturno/frenetico/nevrotico. Molto figlio di questi tempi bastardi. In modalità polemico/impertinente, con l’organo Hammond di Luca Dell’Anna a crepitar, fra cigolamenti articolari alla Zio Tibia ed esagitate scorribande […]
(Sound Records 2012) Tredici brani di jazz/rock/fusion. Notturni, radiofonici ed impeccabili. Descrizioni ambientali, rigogliose e multicolori. Posseggono numeri che non comprendiamo. Son oltre una soglia, che s’apre su di un baratro. Dannato Metheny e compagnia bella. Per chitarra a sfinimento, basso e batteria. Di una noia mortale. Voto: 4 Link correlati:Sound Records Home Page
(Eh? 2012) Un’impressionante vertigine impro.Cupa e descrittiva.I parigini Pascal Battus e Benjamin Duboc (pick up di chitarra e contrabbasso), letteralmente stupiscono, producendosi in un’unica lunga composizione, che nell’arco di oltre cinquanta minuti, offre una serie di scarne e traforanti figure, di minacciosa elettroacustica d’ascendenza jazz.Minimale, scricchiolante e performativa.Taglienti sinewaves, dronanti ambientazioni, circuiti gracchianti ed intrusioni, […]
(Holidays Records 2012) Due lunghi brani registrati a Brooklyn. Questo è “Scratch”. Due facciate viniliche, di furibondo connubio free/noise (strapazzante e aguzzo). Perfettamente reciproci nell’azione, Virginia Genta, David Vanzan e Bill Nace (sax, batteria, chitarra). Spiattellano lo spiattellabile circostante. Tra sfrigolamenti valvolari, furenti richiami ornitologici e risonanze, di pelli e metalli fratturati. Avvitati stretti attorno […]
(Ultramarine 2012) Splendido nastro, per il geniale chitarrista di Seattle.Dove il suo artigianato avant (noise, elettroacustico, performativo e post, post blues), solleva da terra, un’infinità rilucente di polverose pagliuzze metalliche.Un orizzonte tremolante, dov’è facile, immaginar barcollar Travis di “Paris, Texas”.Fra istanti di malinconico spaesamento, drones ascensionali e micro suppliche ronzanti, d’inceppati meccanismi obsoleti.Lisergia abbacinante (idealmente […]
(Splasc(H) Records 2012) Deindustrializzazione, desertificazione, standardizzazione, depressione.Post moderno, consumare, ammalarsi, consumare.Se ne può parlare per cortesia?Precarietà e contemporaneità, antidepressivi a manetta, chemio a tutto spiano per altri.Dove non hai chiesto nulla di tutto ciò.Lusingando (talvolta), minacciando (talvolta).Un diritto imprescindibile (lavoro, salute, speranza) al quale vien applicato un (troppo alto) costo da pagare.A mangiar merda a […]
(Pfmentum 2012) Esiston opere, preziose e defilate, che riescon a coniugar (senza sforzo apparente), sottile ricerca e pieno appagamento.Dove la tensione si scioglie, rilasciando una serie di calibrati particolari nascosti, che ascolto dopo ascolto, come un buon vino lasciato a respirar, emanano un aroma inebriante.Come nel caso di questo “An Autobiography Of A Pronoun”, del […]
(Insubordinations 2012) Carnose, sottili membrane, in libera vibrazione.Respirazione circolare, multifonia ed ogni altra pratica estensiva possibile.In completa, ribollente immersione.Trigger, è un perturbante trio impro, con base a Berlino (Chris Heenan, Matthias Müller, Nils Ostendorf), dedito alla creazione di singolari masse sonore, infestate dai parassiti.Son legno, fiato, metallo che stride, suoni/visioni, quasi impossibili da concepir, acusticamente […]