(pfMENTUM 2002) Nuova opera per il Jeff Kaiser Ockodektet, ensemble improvvisativo tra i più interessanti in circolazione. Affermazione detta non con leggerezza se si presta attenzione alla copertina che da sola meriterebbe l’acquisto del cd. Infatti una filo rosso avvolge quello che sembra un trattato di meccanica seicentesco. Disegni di macchine del passato non più […]
Archivio Autore: Marco Paolucci
(List-en 2002) Seconda prova, la prima si intitolava ‘Basal’, per questo artista tedesco, tale Jurgen Heckel, residente a Parigi ormai da molti anni. Approccio francese, che cerca di smussare i teutonici spigoli di questo album, opera di elettronica molto ma molto minimale , quasi a livello di microfrequenze. Le quali, disturbate da riverberi ed echi […]
(Accretions 2002) Dalla quotidianità di un giorno qualsiasi in un posto qualsiasi, chiacchiericci inclusi, si viene sospinti progressivamente in un viaggio trance psichedelico per palati fini. Il tutto in questo nuovo lavoro del percussionista Marcos Fernandes intitolato ‘Hybrid Vigor’ e uscito per l’etichetta di San Diego Accretions. Un mantra in loop nel secondo pezzo intitolato […]
(Accretions 2002) Uno guarda la copertina, bianca, inquadratura di una mano che regge un bastone a mò di bastone pastorale, e pensa chissà cosa. Ascolta il disco e capisce il perché della copertina o ne da una sua interpretazione. L’autore (tentiamone una dotta) vuole dare una rappresentazione della società come un cinico evento liturgico, sacrale, […]
Quattro chiacchiere (o forse cinque) con uno dei gruppi più interessanti della nuova scena tedesca Ascoltando questo album, e come scritto nella recensione, sembra che vi stiate dirigendo verso lidi più vocali, più cantautorato classico e vi state allontanando dall’elettronica. E’ un’impressione o, una scelta dovuta? Tutta la musica dei Tarwater viene composta durante un […]
(Carbon 7 2002) Mai titolo fu così azzeccato. Il perché lo si spiega subito; grosso modo uno legge la formazione: Pierre Vervloesem alla chitarra e basso, Peter Vandenberghe alle tastiere, Guy Segers al basso, Charles Hayword alla batteria. Bene, non c’è la voce allora è musica strumentale. Grosso modo uno sente il disco: primi accordi, […]
(12XU/Wide 2002) Prendete un po’ di Strokes, ma toglietegli la patina volutamente americaneggiante, poi aggiungete un pizzico di Lou Reed in veste glam con Iggy Pop che gli fa da maestro di canto. Scenario temporale: la giovinezza del brit-pop che passa e fortunatamente ritorna. Allora, calcolatrice alla mano: questo + questo + quest’altro, risultato gli […]
(Ventiska 2002) Nuovo ep per la band piemontese Ventiska, e possiamo dire senza paura di smentirci che mai nome fu così azzeccato. Infatti ascoltando i pezzi “veloci come il vento” (genere skacore, quindi la velocità è di rigore come il frac), in un attimo ci si trova a saltare e pogare, a divertirsi ed anche […]
(Kitty-Yo/Wide 2002) L’apertura delicata concessa alla voce dell’artista norvegese Tone Avenstroup fa pensare ad una virata completamente cantautorale, ma i sani vecchi transistor ritornano quasi subito a vibrare, delineando la linea seguita dai Tarwater in questo nuovo album. Che è sì elettronica ma molto più “acustica” del solito, segno della continua ricerca verso la pop/electro […]
(Pax Recordings 2002) L’ensemble, diretto da Aaron Burnet, performer e compositore d’avanguardia dell’area californiana produce questo nuovo lavoro articolato in quattro pieces intitolate con le prime quattro lettere dell’alfabeto. Fornito di una partitura per musica improvvisata si distingue nel far confondere l’ascoltatore con prizzi, lazzi, frizzi, trilli e altro ancora concedendo molto spazio alla cacofonia […]