@ al Teatro Leopardi di San Ginesio, 23 Aprile 2016. Di Rachele Paganelli paganellirachele@gmail.com “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti” […]
Archivio Autore: Rachele Paganelli
(Consorzio ZdB 2015) I toscani mi danno sempre grandi soddisfazioni. Soprattutto musicalmente. Riescono sempre a trovare un escamotage mai banale, magari semplice ma efficace, per ogni situazione. È il caso dei Rumore Rosa, terzo album fatto di un pop rock raffinato, semplice e molto orecchiabile con qualche deriva romantica e vaporosa da synth pop. Un […]
(SonicaBotanica 2015) Su Giovanni (o La Jovenc) si dovrebbe scrivere un capito solo per quanto riguarda la biografia. Non ho mai amato abusare di parole per quanto riguarda la presentazione di un artista quindi mi limiterò a farvi dei nomi e a riassumere molto: Barry Adamson (collegato a sua volta a David Lynch), Billie Holiday, […]
(Lady Sometimes Records 2015) Armaud è il progetto delicato e raffinato di Paola Fecarotta in collaborazione con Marco Bonini e Federico Leo. La voce di Paola è una di quelle eteree tipiche dello stile dream pop a cui strizza l’occhio coniugando sprazzi di trip hop alternati a momenti forti con percussioni più consistenti come in […]
(Unhip records 2015) Questa band bolognese ci sa fare (e sono anche davvero bravi tecnicamente parlando). Qui dentro ci sono dieci brani, 5 in italiano e 5 in inglese. “Oh no, saranno sicuramente slegati tra loro” si potrebbe pensare, e invece nonostante la metrica diversa e il cambio di registro riescono a sfruttare il tutto […]
(IRMA Records 2015) Questo è un album pop fatto di intrecci, legami e merletti di trip hop ed elettronica. La voce calda ed elegante della bolognese Suz è qui esaltata al massimo (grazie anche al lavoro di Ezra Capogna sia su produzione che composizione dei brani) e ti porta da un brano all’altro tra mitologia, […]
(Autoproduzione 2015) Bettie Blue è stata “Uh, come la canzone di Mal”. Ovviamente i due mondi sono totalmente diversi ma è bello pensare che un nome così dolcemente anni ’60 accompagni il primo disco di questo duo torinese, chitarra e batteria, che passa dal rock grezzo al blues prodotto dal quarto Verdena Omid Jazi. Quest’album […]
(I dischi del Minollo 2015) Questo disco italiano – che sembra americano – è un omaggio a Robbie Basho (uno dei maggiori chitarristi acustici) tant’è che sfocia nel folk e mette in primo piano proprio una chitarra acustica particolarmente chiara, dolce e solare, il theremin (il tocco di Gherardo Zauber) e la voce di Matumaini […]