(Snowdonia Dischi/Torredei Records 2014) Inizierei da Short Soundtrack for a Thought(ful Walking) per descrivere il mondo sonoro di Alessandro Petrillo, mente e braccia del progetto Nei Shi: apre la chitarra acustica di un Leonard Cohen senza parole, poi sale un basso Fender Jazz assai progressivo, infine i toni si fanno canteburiani (i fan di Robert […]
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(Bloody Sound Fucktory 2014) Fanno le produzioni in grande alla Bloody Sound Fucktory – sito www.bloodysoundfucktory.com mail info@bloodysoundfucktory.com – ovvero: un box set con tre CDr (edizione limitata a cento copie, booklet con foto e testi) per racchiudere l’epopea senofontiana dei Vel, trio rumorosissimo della provincia anconetana (Jesi). Cominciamo dalla fine: nel 2012, dopo nove […]
(Autoproduzione 2014) Ma il cane che abbaia in UNTITLED#1, punteggiando i lamenti del “theremin” dell’ospite Michael Le Faou e il mulinare della chitarra acustica di Fabrizio Testa, sarà lo stesso che campeggia nella foto di copertina, così quotidiana, così piena di umori della “tenera provincia” (nostra)? E si che a cantare c’è il molto americano […]
(Gamma Pop 2014) Il progetto Moro & the Silent Revolution − ovvero il cantante e chitarrista romagnolo Massimiliano “Moro” Morini, con la “rivoluzione silenziosa” di Lorenzo Gasperoni (chitarra), Franco “Franco Beat” Naddei (tastiere, chitarra), già recensito in precedenza su Kathodik (cit. Franco Beat ‘Vedo Beat’), Denis Valentini (batteria), assieme alle voci di Elisa Piraccini e […]
(Old Bicycle Records / Under My Bed Recordings 2014) Riluce ferina, la decima uscita della serie Tape Crash.Che nel primo lato dello split, Balestrazzi accende di umori soundtrack cosmico/elettroacustici (in progressivo disfacimento), non esenti da rifrazioni d’impalpabile folk (sognato/disturbato).Una ballata in tre parti (dedicata al Minotauro di Dürenmatt) che s’allunga fra detriti, pulsioni etniche e […]
(Public Eyesore 2014) Opera intima, calda e sottilmente persuasiva “Avatar Women”. Quieta delizia sospesa, incrocio di progressioni etno/dronanti, screziature impro, raga avant/futuribili e nebbioline psych folk/blues. Dove la voce di Azure Carter si distende in pose trance mediorientali, mentre l’arsenale di corde world (suroz, sarangi, oud, cura cumbus, saz elettrico, cura saz, pipa, viola, violino, […]
(Ruido Horrible 2014) Cruda documentazione su nastro, di un plumbeo rituale ululante “Live In Loophole”. Che sul principio indugia in distorte riflessioni alla Justin Broadrick, per poi saturar ogni spazio a disposizione, esibendosi in rabbiose pose Grey Area (o Industrial Records), traforanti e ascensionali. Fra morsi di suono in circolo, cupe invocazioni e dissezioni sanguinolente. […]
(pFmentum 2014) L’incontro col trombonista/compositore del Missouri, Michael Vlatkovich, non si fa mai attender molto. Ed ogni volta è un piacere, poiché come leader o co-lead, grazie a un’ispirata e bizzarra vena compositivo/esecutiva (intrisa di pungente sense of humor), riesce quasi sempre a rimarcar una sensibile distanza, dal grigio borbottio che spesso affligge analoghi percorsi. […]
(Pinna Records 2014) Un Ep di sei brani che rileggono, nell’ottica della composizione colta, la forma del tango: questa la scelta che la Pinna Records ha compiuto per celebrare la propria entrata sulla scena discografica internazionale (insieme a un cd di brani pianistici del compositore Mamoru Fujieda, che recensiremo prossimamente). Che il tango fosse molto […]
(Splasc(H) Records 2014) Versi e parole che giungon dal 1500, intorno e dentro il concetto di gabbia. Costrizione fisica e dell’anima, talvolta, rassicurante e soffocante fra le pareti che ci costruiamo attorno nel quotidiano. D’asciutta efficacia e repressa (sinuosa) veemenza. Con la voce che sciolti i legacci che l’ancorano al testo, diventa rantolo, soffio e […]