Archivio Categoria: Dischi

Album recensiti

Allan Kaplan – Mack Goldsbury ‘Duke’s Voice’

(Fortuna Music 2019) Guidato dal trombonista Allan Kaplan e dal sassofonista Mack Goldsbury, il sestetto rivisita le atmosfere di Duke Ellington, sia rileggendo in chiave moderna celebri standard (Alone together e Lush life, Jubilation), sia mediante brani originali (Salt miner’s blues, Duke’s Voice, Napachanie, Ashmares). Oltre ai leader (che vantano peraltro collaborazioni eccellenti) spiccano i […]

AA.VV. ‘Far Away But Ever Closer: Young Lithuanian Composers Abroad”

(MICL 2019) Giovani artisti lituani all’estero. Storie di relazione e migrazione, casa e distanza. MICL nel mentre esplora e martella. Quest’antologica ce ne presenta nove, e tra live electronics, contrabbassi, viole, marimbe, silenzi e vibrafoni, voci e analogicherie, ne vien fuori uno spaccato minimale che intercetta umori Reich / Glass, luci di parecchia meraviglia, carillon […]

Klippa Kloppa ‘Liberty’

(Snowdonia 2019) Se, ascoltando di primo acchito “Liberty” del carsico e lungimirante progetto casertano Klippa Kloppa, non sconosciuto da queste parti (vedi qui), qualcuno avesse l’impressione sonora nelle orecchie di introiettare una nuova fatica dei Maisie (lampante è l’incipit Cinghiali, ovvero I Giganti ne La Fauci della follia creativa), potrebbe gridare: lo so, ne ho […]

Trondheim EMP ‘Poke It With A Stick / Joining The Bots’

(Crónica 2019) Un percorso di ricerca internazionale condotto da Øyvind Brandtsegg e promosso dalla Norwegian University Of Science And Technology, che esplora e amplifica tramite tecniche di analisi ed elaborazione digitale, le capacità di interazione/comunicazione tra musicisti. Corde, voci, fiati, movimentazioni fisiche e svaria altra roba che una quarantina di artisti dopo una lunga fase […]

Frederic D’Haene ‘Music with a Silent Aitake’s’

(Ravello 2019) Lo stile del compositore belga Frederic D’Haene è improntato a quello che egli stesso definisce ‘coesistenza paradossale’ di mondi, culturali e musicali, eterogenei. Nella composizione qui eseguita e presentata all’ascolto, a essere fusi sono i mondi della tradizione euro-colta modernista e quello della musica giapponese: a partire delle sonorità, dato che il Nostro […]

Eliane Rodrigues ‘The Gerswhin & Bernstein Collection’

(Navona 2019) Dopo essersi cimentata (con notevoli riscontri) con il pianismo raffinato e iridescente di Chopin e Debussy, in questo nuovo progetto discografico sempre licenziato dalla Navona Records la pianista brasiliana Eliane Rodrigues ci porta nella New York della prima metà del Novecento, eseguendo lavori arcinoti come la Rhapsody in Blue e il Concerto in […]

Roberta Rust ‘Direct Contact’

(Navona 2019) La pianista texana di origine indio-americana Roberta Rust ci offre un variegato programma di brani pianistici scritti da autori con i quali vanta un legame – personale e artistico – privilegiato e diretto. A partire dal Blues di George Rochberg, storico compositore americano celebre per pagine di notevole profondità e complessità, che invece […]

MoE / Mette Rasmussen ‘Tolerancia Picante’

(Conradsound 2019) Un nuovo calcio in faccia dal trio norvegese MoE (Guro Skumsnes Moe / Joakim Heibø / Håvard Skaset, basso e voce, batteria, chitarra e synths), che a questo giro, imbarcano la sassofonista danese di stanza a Trondheim, Mette Rasmussen, per un “Tolerancia Picante”, che ti si abbatte addosso tra convulsioni raschianti e profondi […]

Stereo Hypnosis / Christopher Chaplin ‘Bjarmi’

(Fabrique 2019) Hanno suonato spesso dal vivo insieme nel corso degli ultimi anni, gli islandesi ambientali Stereo Hypnosis e l’acclamato compositore experimental britannico Christopher Chaplin (autore dei notevoli “Je Suis Le Ténébreux” e “Paradise Lost”). A quelle escursioni impro in comune, si è voluto dar forma più definita allestendo uno studio di registrazione in quel […]

Le Frequenze di Tesla ‘Il robot che sembrava me’

(Autoproduzione 2019) Trio di base bolognese (la geografia non tradisce, l’aroma Cesare Cremonini si sente: Charles Watson, E non resta più niente), ma con la testa musicale nell’Albione brittpoppara degli anni Novanta (Il robot che sembrava me), Le Frequenze di Tesla risultano, all’inizio e alla fine, tanto tanto beat (anzi, meglio, “bit”: Come allo specchio). […]