Archivio Categoria: Dischi

Album recensiti

Collision Stories ‘Those Missing Will Complete Us’

(Public Eyesore 2017) Quartetto impro di scultori di suono (dal minimale al bruto) di San Francisco, dedito a un’intrigante mistura experimental, posta al crocevia fra ricerca microtonale (l’arte del libero vibrar intercettato), urti e asettiche abrasioni noise/industrial (in azione circoscritta ben definita), vertigini, mute implosioni, attriti e cupezze astrali.Strumentazione homemade  e gorgogliamenti analogici, concretezze contattate […]

Abdul Moimême ‘Exosphere’

(Creative Sources 2017) Un’esibizione impro nell’ambito della rassegna “Escuta Profunda” nel 2015, per due chitarre elettriche, amplificazione, archetti, Ebow, roba fatta in casa, oggettistica assortita e gli oltre 20 secondi di riverbero della Santa Engrácia Church (ora Pantheon Nazionale) di Lisbona. Acusmatica elettroacustica performativa in ovvia orbita dronante, buona per occhi/orecchie/coppino, che scuote/smuove/trascina, legni e […]

Dominic Lash & Seth Cooke ‘egregore’

(Intonema 2017) Esplorare il suono, immergersi nell’acustica, avventurarsi nelle possibilità musicali dell’elettronica sono sicuramente cose buone e giuste. Lo si può fare in diversi modi, ma direi che due sono, in generale, le possibilità tipiche. Da un lato si può fare ricerca, provare nuove esperienze, cimentarsi con nuove tecnologie, tentare nuove strade, come metodo per […]

Altius Quartet ‘Shostakovich String Quartets 7, 8 & 9’

(Navona Records 2017) Com’è noto, i quartetti per archi di Dmitri Shostakovich costituiscono un momento centrale della produzione cameristica del compositore russo. Si può quasi azzardare l’ipotesi per cui rappresentino il laboratorio più intimo di un’esperienza compositiva originalissima e unica nel Novecento. Non è un caso che sia possibile leggervi in controluce l’altrettanto importante percorso […]

Felpa ‘Tregua’

(Sussidiaria/Audioglobe 2018) Un terzo dei diversamente amati – ma sicuramente importanti, certamente sfortunati – Offlaga Disco Pax, Daniele Carretti in arte Felpa continua il suo personalissimo percorso di cantautore da cameretta emiliana, iniziato nel 2013 con “Abbandono” e proseguito nel 2015 con “Paura”, con questo “Tregua”, registrato appunto a casa propria nei due anni scorsi. […]

OMZA ‘Otto maddox zen academy’

(Volmer Industries/Brigante 2017) “Otto maddox zen academy” è il disco d’esordio di questo gruppo triestino molto proiettato sul hard rock, ma che non trascura una vena pop. Il sound del gruppo è tendenzialmente vintage con svisate chitarristiche classiche degli anni ’70. Gli OMZA non nascondono, infatti, il loro amore per i Led Zeppelin, come anche […]

Staggerman and the Hobo’s Amen ‘Hobos and gentlemen’

(Cromo Music 2018) A sei anni dall’ottimo “Don’t be afraid and trust me” gli Saggerman, dopo un cambio di alcuni componenti a l’aggiunta di altri, hanno esteso il nome divenendo Staggerman and the Hobo’s Amen. In questo lavoro il gruppo continua sulla scia delineata dai due precedenti lavori, consolidando la vena blues, contaminata con sonorità […]

Telegraph Tehran ‘Spettri da scacciare’

(Autoproduzione 2017) Senz’altro apprezzabili gli spettri Manuel Agnelli evocati dal trio nirvaniano di base bolognese Telegraph Tehran (esemplificativo il dittico iniziale Carmica/Sogno Nostop): gli urbinati Niccolo Tabanelli (voce e chitarra) e Andrea Buccio (basso), con il batterista Casper Adamov, non scacciano certo le impressioni degli Afterhours più diretti (Il sentimento del tempo) e recuperano filologicamente […]

The Remote Viewers ‘Last Man In Europe’

(RV 2017) Crudo, conciso, color osso di seppia, uno strato di polveri sottili ad impiastricciar il bianco stint o calcificato.Per l’occasione David Petts (sax tenore), contrae di brutto e resta in compagnia sol dei fidi John Edwards al contrabbasso e Adrian Northover al soprano. La formula minimal/modulare ottenuta, sugg erisce con persuasiva insistenza, tra figure […]

Abramo ‘Improbe Factum’

(GrottaRecords 2017) Il progetto Abramo nasce nel 2013 dalle parti di Comacchio e l’orizzonte mirato scintilla cupo di stridori black ambient. C’èl’apertura muezzinica della desertica e desolata apertura  di Io (con la bella performance serpentella della voce di Laura Desideri), la liberazione del satanasso (Improbe Factum), una sottile grandinata di freddo pulviscolo statico/armonico di terminale […]