(Autoproduzione 2015) Un grumo di polvere, tensione, sudore. Adrenalina in circolo e più di un colpo, sordo e brutale in piena faccia. “Gaza” (non potrebbe esser altrimenti) è stridore acuto. Terra ermeticamente sigillata, uscirne, questione complicata di visti e permessi. Il tedesco-palestinese Ghazi Barakat (Pharoah Chromium è il titolo di un brano dei Chrome da […]
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(Aut Records 2015) Essendoci lo zampino di Bob Meanza (tastiere, elettronica) non dubitavo della qualità di questo lavoro, e come previsto non mi ha deluso. Composizioni robuste, che giocano sull’alternanza tra ripetizioni di pattern, su cui il sax di Vicent Doménech, la chitarra elettrica (a volte decisamente metal, altre più sofisticata, ma sempre decisa) di […]
(Sub Rosa 2015) I belgi Kosmose, attivi fra il 1973 e il 1978, erano band di libera espansione strumentale (con un pre fine sessanta come SIC e un post della stessa sigla sul principio degli ottanta fra impro e new wave). Praticamente sconosciuti e senza incisioni a loro nome, si muovevano lungo brutali coordinate free. […]
(IRMA 2015) Per il nuovo lavoro gli Heatens hanno ingaggiato come produttore Tommaso ‘Captain Mantelli’ Mantelli, che li ha portati nei territori electro-trip-hop già esplorati da Radiohead, Massive Attack e Knife. Sullo sfondo di queste sonorità, invece, si ergono le immagini dei film più sperimentali e profondamente inconsci di Lars Von Trier e David Lynch. […]
(Schraum 2015) Non mi è facile comprendere perché presentare al pubblico pezzi di pezzi. È come se l’architetto invece di una casa ci vendesse solo i mattoni. Eppure l’inizio, con Apercu, lascerebbe ben sperare, perché qui c’è un’interessante idea di intensificazione cui mette fine un’inevitabile interruzione. Alcune idee poi sono buone. I suoni ci sono, […]
(Aut 2015) Matteo Tundo (chitarra) ci offre un album molto interessante (una sorta di concept album mi verrebbe da dire), messo su insieme a musicisti di valore: spiccano i fiati di Piero Bittolo Bon e gli archi di Emanuele Parrini. Si tratta di composizioni originali (eccetto Twelve Tone. Tune Two di Bill Evans), che alternano […]
(Southern Lord/Goodfellas 2015) Nuovo album per i Sunn O))) dopo sei anni, nei quali comunque il gruppo e i suoi componenti non sono stati fermi. Anzi! Tra le tante produzioni che il quintetto ha prodotto in questi sei anni va ricordata l’intrigante collaborazione con Scott Walker, “Soused”. Il sound di questo nuovo lavoro è più […]
(Gaffer Records 2016) Due performance in solitaria per la pianista berlinese Magda Mayas. Composizioni istantanee (la prima per pianoforte, la seconda per Clavinet) dentro e tutt’attorno il corpo/strumento. Sollecitandone ogni parte, intersecando toni brillanti e rattrappimenti organici. Tra tensioni e libera vibrazione, contemplazione dell’ambiente circostante e oggetti intromessi fra le corde metalliche. Carillon cageiani, circonvoluzioni […]
(Interstellar Records 2015) Sette cupi tremolii dell’animo per questa band di Innsbruck. Badalamenti e le sue frequentazioni Lynch a fornir ispirazione (e nella spettrale bruma di Amy un qualcosa se ne intravede). Poi son innocui fremiti Cure (“Seventeen Seconds” / “Faith”) ad occhieggiar nello strumentale d’apertura Wellness At One Eyed Jack’s. (Scontate) battute trance fuori […]
(Clang 2016) L’ambiente, il ronzio degli ampli, il cic ciac dei pedali, sibili e orizzonti tonali di synth, movimenti e oggetti sfiorati. Originariamente edito soltanto in Danimarca nel 2014, questo bel lavoro viene ora ristampato in tutta Europa dalla Clang. Ma non aspettatevi monoliti noise o staticità elettroacustiche isolazioniste. Più che altro, le corde di […]