(Pfmentum 2016) Nell’Aprile del 2013, un quartetto di improvvisatori/compositori statunitensi, ha congegnato un tour virtuale utilizzando le possibilità messe a disposizione da internet 2.0. Il tutto si traduce in un quartetto base in quel di San Diego (Dresser, contrabbasso, Mitchell, flauto, Meldford, piano, Dessen, trombone) che interagisce dal vivo con altri musicisti lontani migliaia di […]
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(Old Bicycle Records 2016) Per la tredicesima uscita la Tape Crash ha deciso di dare spazio a due esordi italiani. Si tratta dei Silent Carnival e di Sneers. Sette i brani in scaletta, quattro di Sc e tre di Sneers. I due progetti sono accomunati da un sound etereo ed intenso, espresso prevalentemente con un […]
(Long Song Records 2016) La “polvere perfetta” cui fanno riferimento il sassofonista Gianni Mimmo e il chitarrista Garrison Fewell (da poco scomparso) è quella che si irradia fin dall’omonima traccia d’apertura: lo stato quasi gassoso di una musica rarefatta ma non ermetica, di un’eleganza impalpabile che non scade mai nel manierismo. La chitarra mette in […]
(Nemu Records 2016) Nominare Robert Dick vuol dire parlare di un autentico mostro sacro del flauto, un fine conoscitore dello strumento da più angolazioni, cui piace scrutare al 50% il mondo della contemporanea quanto quello più out dell’improvvisata. Una carriera longeva pluriventennale consolidata da una folta discografia ricca di collaborazioni al fulmicotone (Mark Dresser, Gerry […]
(Rock Is Hell Records 2016) Il secondo album della slovena (di nascita, ma vive a Vienna) Maja Osojnik, è opera non accomodante che riesce a sfuggir alle secche di un settore (elettroacustica-noise) spesso avvitato su se stesso. Un doppio lp spigoloso e sensuale, che bilancia slanci soul post apocalisse, ingranaggi in movimento, silenzi, field recordings, […]
(Azoth 2016) Particelle rilucenti (di stridore da cinema per l’orecchio) in quasi immobile sospensione. Un collasso oltre lo strappo, della cruda materia esposta nel precedente “Asymmetric Warfare”. Un flusso ambientale affilato e stratificato “Ghost System”, che trae origine da riflessioni sul rapporto tempo/memoria. Organizzato come sorta di “Discreet Music” e personale omaggio al compositore americano […]
(Diplodisc / Bear On The Moon / Explora 2016) Difficile parlare di un disco che alla sua uscita nel 1991 più di qualche ceffone dai compagni di piazza mi ha regalato. Persi dentro urgenze e ben altre grammature di carta vetrata, non posso certo biasimare chi sfanculava il mio proporre questa raccolta, i vent’anni son […]
(Innova 2016) Kamran Ince, compositore classe 1960 tra i più noti della sua generazione, è autore che ama gli estremi. Può sedurci con cullanti melodie folk, rapirci con arcani canti religiosi, farci sobbalzare con possenti accordi, o travolgerci con ondate di ostinati ritmici. Ciò può accadere anche all’interno dei singoli brani, pur costruiti con cristallino […]
(Setola Di Maiale 2016) Espressione pressante e spigolosa, che ti attrae e poi aggredisce. Crepe digitali, secche carambole dub, poi, urti e sballonzoli in multiplo (il principiar della Decomposition 1). A passo pesto, il gigante Ra e lividezze God, sfiati in circolo forzato ad accordarsi su coordinate muezziniche. Il Brötz ci si azzuffa in un […]
(Navona Records 2016) La musica di Margaret Brandman, compositrice australiana nata nel 1951 e famosa anche come pedagoga, è una continua celebrazione della vita, della natura, e della speranza in un futuro migliore. La Brandman non ha paura di esprimersi in un linguaggio schiettamente tonale, oggi per alcuni avanguardisti ortodossi una vera eresia. Gli ingredienti […]