(BeCoq 2019) Quando la seconda delle due lunghe tracce (circa venti minuti l’una) che compongo questo album è terminata, ho provato una sensazione di sollievo. Il noise – almeno questo noise – non fa per me. Forse va accompagnato con qualcosa. Immagini, per esempio. Oppure va ascoltato in buona compagnia in un locale underground (meglio […]
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(Aerophonic 2019) Assai liberamente e al contempo assai tradizionalmente jazz: un jazz decisamente groowy, e altrettanto decisamente fondato sull’esplorazione incessante dell’interplay. Dave Rempis, che sono solito apprezzare molto, qui è in forma smagliante: ci mette la consueta pirotecnica energia (già nella prima traccia: Crypto vo lans), ma più di altre volte si cimenta con successo […]
(Clang 2018) Suono materia e tempo liquido.Corde in vibrazione digitalmente annichilite, che si smaterializzano in cangianti distese atmosferiche dagli austeri tratti scultorei.Resta un’estatica sequenza di frequenze in stratificazione placida, fra umidi anfratti d’ombra e pozze di luce piena.Masse sonore in espansione, rallentatissimo sfregamento e conseguente attrito. Stabilir parte acustica e stravolgimento digitale è impresa da […]
(Insub.records 2018) Carl Ludwig Hübsch (basso tuba e oggetti), Pierre-Yves Martel (viola da gamba e sintetizzatore), e Philip Zoubek (piano e sintetizzatore) formano un trio internazionale –provengono rispettivamente da Germania, Canada e Austria– dedito all’improvvisazione musicale. Un’improvvisazione non idiomatica, attenta ai timbri e alla texture sonora, nello stile (se così lo si può chiamare) della […]