(Aut Records 2016) Un tratto comune della nuova musica, ammesso che vi sia una nuova musica, è il fatto che è stata, è e sarà composta con una funzione, ammesso che vi sia una e una sola funzione. La più evidente funzione della nuova musica è quella di servire da colonna sonora per qualcosa. Che […]
Archivio Tag: Gianni Zen
(Area51 Records 2016) Cantautorato indie in vero stile. I testi si perdono nel significato, ma si guadagnano seguendo le immagini suggestive, talvolta urlate, talvolta fuori tempo, come fosse un Rino Gaetano senza humor. Andiamocene a Taiwan e 1984 sono forse le tracce più riuscite, o almeno lo sembrano a me: questo tipo di musica mi […]
(Canalese Records 2016) Il rock/folk genuino e autunnale di Nicolas J. Roncea – già voce dei Fuh – e della sua band, sempre convincente, non brillerà certo per sperimentalismo. Ma la musica funziona, altroché: le sei canzoni sono tutte memorabili ed entrano facilmente in testa con una punta agrodolce. Le melodie e gli arrangiamenti mi […]
(Bloody Sound Fucktory 2016) Fuzzettoni e delay, voci fuori dalle caverne e ritmi incazzati. Voilà il disco degli anconetani Jesus Franco & The Drogas, alias Michele Prosperi, batteria, Andrea Refi, voce, Nicola Amici e Andrea Carbonari, chitarre, e Marco Giaccani, basso. Un garage rock che fa da rifugium peccatorum al sudiciume della nostra società: droga […]
(KHS008 2016) L’opera si compone di una parte visiva, un book d’artista creato da Nina Haab, e di una parte musicale, autore Stefano de Ponti. La prima fa da illustrazione alla seconda, la seconda da colonna sonora alla prima. La materia che dà vita ad entrambe le parti è, come da programma, la calce – […]
(Tarzan Records 2015) Il disco per sax soprano solo induce l’ascoltatore a compiere ‘ulteriori considerazioni’. Ulteriori considerazioni scaturite dal rapporto quasi sereno tra musica e pittura (cioè la trasposizione del materiale da questa a quella), e dal rapporto apertamente conflittuale tra musica e silenzio. Gianni Mimmo suona il sax con eleganza apollinea; mi ricorda molto […]
(Electronicgirls 2016) Queste cinque situazioni musicali composte da Johann Merrich passano da rumori bianchi a vibrazioni lo-fi in maniera graduale eppure netta. Il disco è purtroppo troppo corto (18 minuti!) per restituire una fenomenologia complessiva dell’impegno compositivo dell’autrice veneziana, nota anche per le sue ricerche storiografiche sulla musica elettronica al femminile. Bello il video che […]
(Sub Rosa 2016) Tra tutti i personaggi singolari della musica del XX secolo, Moondog è sicuramente uno dei più caratteristici e dei meno noti. Forse è il caso estremo dell’arte outsider in campo musicale. Moondog era un artista di strada, suonava e costruiva i propri strumenti così come i propri vestiti ‘vichinghi’ nella 6th Avenue […]
(Spectrum Spools 2016) Mi ricordo di interminabili livelli in quei videogiochi tipo Wolf, Quake, Duke Nukem… avete presente i suoni che accompagnavano quei livelli? Ronzii di tensione elettrica, l’eco degli ambienti desolati, il rumore dell’oscurità e della claustrofobia. Ecco, l’album di Yves de Mey suona come se fosse la colonna sonoro di uno sparatutto. È […]
(Touch 2016) Questo disco è un capolavoro. Il trattamento sonoro del materiale classico è da manuale. Christian Fennesz prende delle registrazioni di Sinfonie mahleriane (quali? È impossibile dirlo) e le stravolge, rendendole peraltro nuove suite in cui fuzz, suoni sintetizzati, interferenze e armonie eteree scolpiscono il suono del terzo millennio, in bilico tra colonne sonore, […]