(Sub Rosa 2015) I belgi Kosmose, attivi fra il 1973 e il 1978, erano band di libera espansione strumentale (con un pre fine sessanta come SIC e un post della stessa sigla sul principio degli ottanta fra impro e new wave). Praticamente sconosciuti e senza incisioni a loro nome, si muovevano lungo brutali coordinate free. […]
Archivio Tag: Improvvisazione minimale
(Old Bicycle Records 2015) Split numero 12 per la serie “Tape Crash”. Di giro fra Canada (Christoff) e Olanda (Jan Kees Helms – Post Mortem). Sei brani per il primo, tra field recordings, gocce di piano e qualche arpeggio meditabondo, a dir ambient non si sbaglia, di quella chiaroscurale, con lo sguardo che vaga fra […]
(Autoproduzione 2015) Titolo pasoliniano per il progetto performativo dell’artista Marco Fagotti, ovvero un “farsi” improvvisat(iv)o di parole e musica, prendendo spunto dalle sollecitazioni della platea che assiste e partecipa alla “azione comunicativa”. Il musicista osimano, già tra i fondatori della “net-label no-copyright” Anomolo e anima del (buon) gruppo post-punk Luxluna (“Io ricordo tutto” del 2004), […]
(Luscinia Discos 2015) Opera di stratificazione e manipolazione “Inextricable”, di osservazione ambientale e cambi di prospettiva. Di materia concreta della quale resta una traccia e del suo sviluppo/strapazzo. Fattori come l’urto della memoria c’entrano eccome. Tra sgranature digitali e distese di sibili/silenzi, sullo sfondo un tintinnio (all’apparenza) vetroso. L’arte della registrazione di campo, del trattamento […]
(Unfathomless 2015) L’ambiente sonoro del Porto Turistico Internazionale di Chiavari (Genova) catturato tramite uno Zoom. Ad ispirar quest’uscita (la ventiseiesima) per il progetto/label Unfathomless (edizioni limitate di riflessioni sonore, circa lo spirito dei luoghi e il loro riverbero interiore), ci entra l’arte della passeggiata, l’urto del vento, una citazione ebraica dalla Genesi tratta da un […]
(Apparizione 2015) Chitarra preparata, oggetti, microfoni e ritagli d’audio cinematografico (in questo caso Skolimowski ed Antonioni). L’azione del milanese Stefano De Ponti d’altronde, in veste solista o di gruppo, è sempre stata fortemente caratterizzata da un intender l’organizzazione dei suoni come vero e proprio cinema per l’orecchio. Fatto di tratti radi, spesso plumbei, che si […]
(Accretions 2014) In questo documentario il percussionista Marcus Fernandes (nato in Giappone, figlio di padre portoghese e madre giapponese) gira il Giappone alla ricerca degli edifici costruiti da suo nonno Uheiji Nagano, architetto attivo nei primi decenni del XX secolo. Siamo nel 2008. Improvvisando, in diverse formazioni, insieme ad altri musicisti (tra gli altri, un […]
(Santeria / Escape From Today / Audioglobe 2015) Giunge al terzo album solista il chitarrista Paolo Spaccamonti, dopo collaborazioni “di peso” in giro per la penisola. E propone un album viscerale, semplicemente ben fatto, che inanella momenti di quiete ad agrodolci stiletti sonori: come le abbacinazioni da sogno lucido provocate dal post punk di Dead […]
(Humbler / Conrad Sound 2014) Sono un quartetto d’improvvisazione raschiante e circolare i Sult. Tony Dryer e Jacob Felix Heule dagli Stati Uniti (contrabbasso/percussioni), Guro Skumsnes Moe e Håvard Skaset dalla Norvegia (contrabbasso/chitarra acustica). “Svimmelhed” (terzo album della formazione), macina strutture istantanee di rugginoso noise acustico. Ronzanti masse metalliche in coordinata stratificazione/tracimazione. Materia grattata d’ingegno […]
(Hysm? 2014) Edito in precedenza dai tipi di Swollen Avantgarde, “Solquest Is Dead”, intercetta una siderurgica scia lisergica. Tutto (o quasi) in solo, accatasta materiali Spataro. In strati densi e fratturati. Di concretismi ed approccio free, abbrutite visioni caleidoscopiche e kraut avariato. C’infligge qualche garbata coltellata più rumorosa, si congeda in tiro cosmico/tribale e gli […]