Archivio Tag: Improvvisazione minimale

Marco Ferrazza ‘Inextricable’

(Luscinia Discos 2015) Opera di stratificazione e manipolazione “Inextricable”, di osservazione ambientale e cambi di prospettiva. Di materia concreta della quale resta una traccia e del suo sviluppo/strapazzo. Fattori come l’urto della memoria c’entrano eccome. Tra sgranature digitali e distese di sibili/silenzi, sullo sfondo un tintinnio (all’apparenza) vetroso. L’arte della registrazione di campo, del trattamento […]

Claudio Parodi ‘Prima Del Terzo’

(Unfathomless 2015) L’ambiente sonoro del Porto Turistico Internazionale di Chiavari (Genova) catturato tramite uno Zoom. Ad ispirar quest’uscita (la ventiseiesima) per il progetto/label Unfathomless (edizioni limitate di riflessioni sonore, circa lo spirito dei luoghi e il loro riverbero interiore), ci entra l’arte della passeggiata, l’urto del vento, una citazione ebraica dalla Genesi tratta da un […]

Stefano De Ponti ‘Apparizione #7’

(Apparizione 2015) Chitarra preparata, oggetti, microfoni e ritagli d’audio cinematografico (in questo caso Skolimowski ed Antonioni). L’azione del milanese Stefano De Ponti d’altronde, in veste solista o di gruppo, è sempre stata fortemente caratterizzata da un intender l’organizzazione dei suoni come vero e proprio cinema per l’orecchio. Fatto di tratti radi, spesso plumbei, che si […]

Hans Fjellestad ‘Sounding the Space’

(Accretions 2014) In questo documentario il percussionista Marcus Fernandes (nato in Giappone, figlio di padre portoghese e madre giapponese) gira il Giappone alla ricerca degli edifici costruiti da suo nonno Uheiji Nagano, architetto attivo nei primi decenni del XX secolo. Siamo nel 2008. Improvvisando, in diverse formazioni, insieme ad altri musicisti (tra gli altri, un […]

Paolo Spaccamonti ‘Rumors’

(Santeria / Escape From Today / Audioglobe 2015) Giunge al terzo album solista il chitarrista Paolo Spaccamonti, dopo collaborazioni “di peso” in giro per la penisola. E propone un album viscerale, semplicemente ben fatto, che inanella momenti di quiete ad agrodolci stiletti sonori: come le abbacinazioni da sogno lucido provocate dal post punk di Dead […]

Sult ‘Svimmelhed’

(Humbler / Conrad Sound 2014) Sono un quartetto d’improvvisazione raschiante e circolare i Sult. Tony Dryer e Jacob Felix Heule dagli Stati Uniti (contrabbasso/percussioni), Guro Skumsnes Moe e Håvard Skaset dalla Norvegia (contrabbasso/chitarra acustica). “Svimmelhed” (terzo album della formazione), macina strutture istantanee di rugginoso noise acustico. Ronzanti masse metalliche in coordinata stratificazione/tracimazione. Materia grattata d’ingegno […]

Stefano Spataro ‘Solquest Is Dead (But I Feel Fine, Thanks!)’

(Hysm? 2014) Edito in precedenza dai tipi di Swollen Avantgarde, “Solquest Is Dead”, intercetta una siderurgica scia lisergica. Tutto (o quasi) in solo, accatasta materiali Spataro. In strati densi e fratturati. Di concretismi ed approccio free, abbrutite visioni caleidoscopiche e kraut avariato. C’infligge qualche garbata coltellata più rumorosa, si congeda in tiro cosmico/tribale e gli […]

Various Artists ‘Diplocomp: a Diplodisc Sampler’

(Diplocomp 2014) Alessandro Monti, deus ex machina del progetto Unfolk, ospite gradito di Kathodik (qui), fa uscire per la sua “non etichetta” Diplocomp una compilation che raccoglie la quasi totalità di pezzi non apparsi in produzioni ufficiali, brani uniti insieme per un intento particolare: tentare una ridefinizione culturale del disco, aggiornata ai nostri tempi ed […]

Malagnino MJ ‘Amr’

(Autoproduzione 2015) Il silenzio ci può stare, è vita che scorre nel mezzo. Ci siam persi di vista nel 2011 con Malagnino, dall’ottimo doppio cd-r “Qua’ndo Lu Cautu Se Mori” in sella al progetto/orchestra istantanea Psss Psss Pssss. Vedessi i capelli bianchi che ho messo. Passa a me, passa a te. Il ritrovarsi che porgi, […]

Paolo Spaccamonti & Daniele Brusaschetto ‘Burnout (august sessions)’

(Brigadisco/Old Bicycle Records/Bosco 2014) Due dei musicisti italiani più interessanti, sperimentatori puri, si sono messi insieme per questo lavoro umbratile ed oscuro. In “Burnout (august sessions)”, il duo si lascia andare a nove brani rigdamente strumentali, per cui a parlare e a comunicare è esclusivamente la musica, realizzata con chitarre ed elettronica. Se vogliamo etichettare […]