Archivio Tag: Marco Carcasi

P. O. P. (Psychology Of Perception) ‘Ikebana’

(FMR 2017) Elegante suono-materia in progressivo disfacimento/affondamento. Una precedente uscita in trio (piano preparato/basso/sax alto) su Monotype (“Täbriz”), che in “Ikebana” muta in quartetto con la fuoriuscita del sax e l’inserimento di violoncello e corno francese/voce. Materia elettroacustica rigorosa a tratti intimorente, che par muoversi alla cieca ma, ad un ascolto più attento, rivela una […]

Rasalasad ‘Apophenia / Thisturbia / Magnethism’

(Thisco 2017) Il progetto experimental del portoghese Fernando Cerqueira aka Rasalasad (nonché founder della Thisco) a diffonder nell’ambiente una serie di collaborativi tre pollici nell’ambito della serie THISOBEY. “Apophenia”, strutturato con il suo collega di label Shhh…, a delinear un panorama di beats e drones di fattura post industrial, crepuscoli di tremolanti corde ed espansioni […]

Emmanuel Mieville ‘Juryo: Durée De La Vie L’Ainsi-Venu’

(Crónica 2017) Destrutturazione sintetica e materiali concreti, stratificati o ad incastro forzato. Nel classico stile della label portoghese, field recordings (belli e molto quelli raccolti in Asia) e manipolazione digitale. L’effetto, è una coltre sfocata e sfrigolante a ricoprir passaggi di materia viva che accendono più di un’immagine in fondo alla scatola cranica. Elettroacustica evocativa […]

Vonneumann ‘tl;dl’

(Autoproduzione 2017) Laddove il precedente “Sitcom Koan”, preannunciava la definitiva rottura del corpo/carapace, positivamente meditabondo e sgambettante, nell’elaborar il quattro che diventa tre, con rimodulazione interna dell’apparato strumentale, battendosi i battiti per conto proprio e accentuando l’indole fluttuante che li ha sempre portati ad intersecar piani temporali diversi, azione diretta e osservazione di studio. Che […]

Andreas Oskar Hirsch ‘Row’

(Makiphon 2017) Una serie di field recordings raccolti in occasione dell’annuale festival teatrale Oerol, che si svolge sull’isola di Terschelling in Olanda, caricati e sparati a bordo dell’Arad, una barca della squadra di canottaggio olandese Roeiteam Terschelling Recreatie, durante un percorso di allenamento nel Mare dei Wadden il 25/04/2011. Andata e ritorno. Da un punto […]

UnicaZürn ‘Transpandorem’

(Touch 2017) In immersione, non vedi un nulla ad un palmo dal naso, la corrente tira, sbatti addosso a roba che non vedi ma senti, la corrente tira, altra roba che ti sbatte addosso, continui a non vedere una mazza, hai un problema. E il primo lato, in modalità: bolo stordente cosmico/elettroacustico, passa. A seguire, […]

Karoline Leblanc / Luis Vicente / Hugo Antunes / Paulo J Ferreira Lopes ‘A Square Meal’

(Atrito-Afeito 2017) Un severo quartetto impro di ruvida matrice jazz/contemporanea, tromba/piano/contrabbasso/batteria (Leblanc / Vicente / Antunes / Ferreira Lopes), registrato in live di studio a Lisbona nel 2016. Cinque composizioni istantanee, che inglobano spasmi spirituali (a maggior trazione negli inneschi tromba/contrabbasso), martellanti linee pianistiche di matrice classica (in controllato scaracollo o gocciolamenti d’opale al chiar […]

Paul Beauchamp ‘Grey Mornings’

(Boring Machines 2017) Seconda uscita solista dopo il mirabile “Pondfire” del 2015 per lo sperimentatore americano in Piemonte, Paul Beauchamp. Nove suggestive panoramiche ambientali, intrise di umori post isolazionisti ed ascensioni da stretta al cuore folk minimale (l’incanto di Appalachian dulcimer che accende le estatiche Enclose ed Haze). Echeggianti traiettorie filiformi su infinito sfondo azzurro […]

The Membranes ‘Inner Space / Outer Space’

(Louder Than War 2016) Un poco rilancia e un poco ci marcia “Inner Space / Outer Space”, album remix del fortunato “Dark Matter / Dark Energy” del 2015, che aveva segnato la rentrée sulle scene della band inglese dopo oltre venticinque anni di assenza. L’originale esposizioni di spigoli (post) punk della band capitanata da John […]

Barnacles ‘One Single Sound’

(Boring Machines 2017) Il progetto Barnacles, origina da uno sbuffo di noia di Matteo Uggeri, che dopo anni di sperimentazione (frammentata/stratificata di meditata complessità, fra microsuoni, accartocciamenti digitali, drones e registrazioni d’ambiente), vorrebbe un approccio più semplice e diretto. Dunque, il minimo è ciò che serve, il minimo è ciò che si utilizza. Un drone, […]