(Aut Records 2016) Opera saettante quella della violinista/improvvisatrice/compositrice italospagnola Eloisa Manera. Che sfoggia un fresco tiro spiazzante e sbarazzino, a botte di funk ossuto, insiemi astrali in tiro Arkestra (Cities e Exchanges), polveri e serci di tradizione popolare (remiscelata in strobo spesso cubista), inneschi lunari, ciondolamenti post RIO manco fossero dei Remote Viewers (Cities e […]
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(Bruit 2016) Il fisarmonicista svizzero, interpreta due movimenti in solo ideati dai compositori Christian Kesten e Stefan Thut. Silenzi, osservazione delle caratteristiche strumentali, bave di suono filiformi in stratificazione controllata e differenze tonali (primo brano). Silenzi, osservazione delle caratteristiche strumentali, bave di suono filiformi, differenze tonali, leggere rientranze dell’ambiente circostante, netto il passaggio di un […]
(empreintes DIGITALes 2017) Un’insieme di nitide segnalazioni elettroacustiche in statica sospensione chiaroscurale. Il paesaggio urbano di sette città, osservato mutar nel corso di dieci anni, fra decadimento, nuova bellezza e reinterpretazione. Dodici tracce, figlie dell’inclusione del compositore elettroacustico canadese, nel decennale progetto espositivo del connazionale Derek Besant. Bouchard, procede lasciando propagar nel vuoto, l’acustico ridefinito […]
(Vernal Week 2017) D’incastro fra montagne e cielo, più o meno come al solito per quel geniaccio ispido di Bruno Clocchiatti-Oakey e la sua cellula Those Lone Vamps. Che a questo giro sputa fuori cinque lunghe ballate, registrate fra le Alpi con un quattro piste malmesso in una miniera di rame nel 1984. In solitudine, […]
(Setola Di Maiale 2016) Ristampa di un nastro edito originariamente da Staaltape, dedicato al neurologo Oliver Sacks (1933-2015), “Numen – Life Of Elitra Lipozi”, è opera che scrolla di dosso Patrizia Oliva (Madame P), parecchio del sentire weird che la caratterizzava. Sia chiaro, le evoluzioni vocali spiraliformi, sorta di folk/blues/noir in diluizione avant/impro, ci son […]
(Confront 2017) Dodici brevi improvvisazioni, per materia organica trattata con estrema sensibilità, field recordings, percussioni disossate, zither, oggetti ed onde radio. Frutto della collaborazione fra il sound artist statunitense Jeph Jerman (fondatore della sublime esperienza Animist Orchestra) e gli italiani Giacomo Salis e Paolo Sanna. Gioco d’immaginazione estesa fin quasi sul ciglio dell’inudibile, di sottrazione […]
(Balkan Veliki 2017) Due chitarre elettriche, un clavinova e dei pad elettronici in azione strobo dalla Macedonia. Tre lunghe composizioni fluttuanti e ingarbugliate. Bizzarrie di elettronica sci-fi, agoniche apparizioni di stralci classic rock immersi in disosso, qualche evoluzione gorgogliante e la tendenza a mutar nel breve in irritante tappezzeria da sala giochi colta/snob. Un’Arkestra in […]
(Floating Forest 2016) Due chitarre elettriche in libero incrocio. Sette lunghe composizioni istantanee, secche, spigolose e intrise di una certa malinconia chiaroscurale. Urti impro che intercettano pulviscolo rock, blues, accenni di folkeggianti madrigali e qualche strepito noise. Ci si ritrova ad assaporar traiettorie post, di lisergia quasi classicheggiante nel suo rimuginio metallico (vengon in mente […]
(Autoproduzione 2017) Promesso e fatto, era da tempo che Brusaschetto diceva di voler spennare con il piglio delle origini. Dunque, ecco quattro pezzi di metal evoluto, composti sul finire degli ottanta/primi novanta, distanti chilometri dalle sperimentazioni cantautoriali cui ci aveva abituato. Il cappottino in tinta al nostro tempo, contribuisce a darglielo il lavoro in sala […]
(Setola Di Maiale 2017) La terza opera della chitarrista Alessandra Novaga, è un superbo viaggio/montaggio, dentro e fuori il corpo filmico di Rainer Werner Fassbinder. Undici composizioni, per chitarra (acustica/elettrica), ronzamenti d’ampli, estratti audio dai film del regista tedesco, nastri manipolati. Un lento flusso immerso nell’ultima luce del crepuscolo, con le prime lampadine che si […]