Archivio Tag: Marco Carcasi

Ben Bennett / John Collins McCormick ‘Pluperfect’

(eh? 2016) Percussioni e membrane, laptop e tamburi amplificati. Registrati dal vivo al Marlboro College (Vermont) nel 2015. Due (troppo) lunghe performance che piegano fra colpi singoli trattati, brevi silenzi, micro meccanismi in movimento, strusci metallici, rimbalzi profondi, piccoli manuali di ornitologia zoppa, qualche rimando/rattoppo etno/tribale e un poco di ematomi violacei in libertà. La […]

Kein Zweiter ‘Teilstück Für Totalen Schwung’

(90% Wasser 2016) Elettronica austera, minimale e danzabile, storta e berlinese. Vicini al giro Column One e pesantemente post-DAF. Estetica pre-collasso comunista che da una decina di anni non si faceva più sentire. A porzioni non trascurabili, ci ritroverete convulsioni popular Neubauten(Endstation Gürtel, Miteinander), feroci carotaggi vocali e sketch strumentali alla Felix Kubin in fase […]

Das Torpedoes ‘Qu Nar’

(eh? 2016) Una serie di crudités field recordings, raccolte e assemblate nel corso di un giro nell’Est Europa fra Luglio e Agosto del 2015 da Charles LaReau.Istantanee sonore di un circostante ipnotico pregno di tensione latente, sprazzi di vuoto brulicante, fermo/immagine morsi da un sole feroce, calcificazioni polverose, l’indifferenza del traffico urbano.Buona la prima, in […]

Anne – F Jacques / Tim Olive ‘Tooth Car’

(Intonema 2016) Il duo elettroacustico canadese, ripreso dal vivo nel 2015 a Washington e Boston. Materia cruda, manipolata zero o niente nello spazio azione/elaborazione/diffusione. Pick-ups magnetici a trafficar fra vibrazioni e risonanze (Tim Olive), oggetti e superfici in movimento amplificate (Anne-F Jacques). Il trionfo del prossimo a rompersi, preparato e amplificato, del generatore di suono […]

The Remote Viewers ‘No Voice From The Hall’

(RV 2016) Scaracolla veloce nella notte “No Voice From The Hall”. Con il sestetto quattro sax, ritmica + sezione rumorista, capeggiato da David Petts, a badilar d’inedito teso ringhio. Febbrile e calcinoso noir atonale, livido e saettante, registrato live in studio. Di geometrie rompicollo, ornitologia alterata, detriti analogici, grumi sfrigolanti, sezioni impro, corde e risonanze, […]

Matt Weston ‘Skate For The Lie’

(7272Music / Tape Drift Records 2016) Nuovo ep per il batterista/scompositore statunitense Matt Weston. Al solito stridente e parecchio delirante a giudicar dalle traforazioni inflitte nell’iniziale This Machine Kills LRAD e le insistenze avant-metal di The Old Man With The Burning Eyes. Gli altri due numeri son una scorribanda free (lo scatafascio percussivo/rantolante di Tarring […]

Clov ‘It’s All Fun And Games Until Someone Loses An Eye’

(Hysm? 2016) Sgombrato il campo dalle meduse mollicce, gli scheletri calcificati, le lattine rugginose e le pozze oleose che infestavano il precedente “This Is Not Woodstock” del 2009, Piero Prudenziano si risveglia intronato nella stanzetta e guarda fuori dalla finestra con occhi cementati/affamati in cerca di un raggio di sole. Ora, i detriti restan fuori, […]

Alessandro Seravalle ‘Morfocreazioni I – V’

(Setola Di Maiale 2016) Cinque ispide composizioni quelle proposte dall’esperto chitarrista del nord-est Alessandro Seravalle (una decina di album con i prog sperimentali Garden Wall). Cinque ambientazioni in cui attitudine istantanea e trattamenti post, corde e corpi strumento sollecitati, cavi, samples e live electronics, rumori parassitari e congelatori ronzanti, si ritrovano e abbracciano sul crinale […]

Pauline Oliveros + Musiques Nouvelles ‘Four Meditations / Sound Geometries’

(Sub Rosa 2016) Questo lo stato attuale dell’ultraottantenne Pauline Oliveros, scordatevi ogni stato immersivo prolungato. Frasette dissonanti e qualche rara stringa di suono prolungato, l’ensemble belga Musiques Nouvelles a contrappuntare, lo spoken della sua compagnia IONE ad aggiungerci del suo. Il suo sistema di espansione sonora (EIS) ancora presente ma parrebbe quasi non attivo a […]

Jürgen Eckloff ‘Angeflantschte Fugenstücke’

(90% Wasser 2016) Roba che apre e stride, che ad occhi chiusi o aperti, inquieta. Che esala l’odore del movimento in spazi angusti e vuoti, stretti fra quattro mura ricoperte d’unto (cosi dice l’autore a proposito del primo lato di questo vinile). Roba beffarda, che induce alla riflessione sul quotidiano, sul non visto e udito […]